Ddl Gentiloni: ecco gli emendamenti

Da maggioranza e opposizione arrivano ben 13 emendamenti sul ddl Gentiloni sulla riforma della tv, all’esame delle commissioni riunite cultura e trasporti della Camera.

• Dtt. L’opposizione vuole anticipare lo switch off dell’analogico dal 2012 al 2010. In alternativa, quando il 75% delle famiglie riceverà la tv digitale.
• Fatturato pubblicitario. Il centro-sinistra vuole tornare al tetto del 30% sulle risorse del sistema televisivo, previsto dalla legge Maccanico.
• Tetti orari. L’opposizione fissa un tetto del 12% orario per Sky, alzando quello della tv commerciale dal 18% al 20%. Chiesta anche l’interruzione di cartoni animati e programmi per bambini che durano più di mezz’ora.
• Product placement. Il centro-destra chiede l’introduzione di marchi delle aziende nei programmi tv a certe condizioni.
• Tv di strada. Tra le proposte, ritornano le tv di strada, società senza fini di lucro, con una potenza ridotta dell’unico impianto autorizzato, senza pubblicità ma con la par condicio.
• Etichetta ai televisori. Si ipotizza un’etichetta, da apporre ai televisori analogici, che dovrà specificare che l’apparecchio non può ricevere se non è collegato a un decoder Dtt. Entro un anno dall’entrata in vigore, tutti i televisori dovranno integrare un sintonizzatore digitale.
• Tv locali. Enzo Carra della Margherita propone di riservare alle emittenti locali un terzo della numerazione da 1 a 9 nell’ordinamento automatico della tv Dtt.
• Operatori di rete. La maggioranza punta alla separazione proprietaria rispetto ai fornitori di contenuti, mentre l’opposizione apre alla formazione di consorzi per la mesa in comune della capacità trasmissiva.
• Europa 7. Diversi emendamenti, presentati da esponenti della maggioranza, ne chiedono il riconoscimento dei diritti negati dal rilascio della concessione nazionale.
• Frequenze. Nell’Unione si punta ad assegnarle a chi non le ha ricevute nel 1999, l’opposizione propone invece una sorta di asta. Quanto alla capacità trasmissiva da cedere a terzi, l’opposizione vuol ridurne la percentuale dal 40% al 20%, mentre diversi esponenti della maggioranza chiedono di limitare a due il numero delle reti digitali per soggetto.
• Tax shelter. Per incentivare nuovi canali, l’opposizione chiede la defiscalizzazione dal reddito degli utili reinvestiti in palinsesti tv.

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