Le mani della politica sulla televisione. Frase sentita e risentita, che colpisce però molto di più se a dirlo è un’istituzione come il CNC, il Centre National du cinéma et de l’image animée e lo pubblica in un documento istituzionale come L’exportation des programmes audiovisuels français en 2023, ovvero la fotografia delle vendite della produzione audiovisiva francese nel mondo. «L’évolution stratégique et politique de l’audiovisuel public italien, avec un recentrage vers des thématiques plus locales et nationales à la suite de l’arrivée au pouvoir de l’extrême-droite italienne, explique en partie ces résultats à la baisse». Tradotto: «L’evoluzione strategica e politica dell’audiovisivo pubblico italiano, con una rifocalizzazione verso tematiche più locali e nazionali in seguito all’arrivo al potere dell’estrema destra italiana, spiega in parte questi risultati in calo». Così si legge infatti nel documento che spiega nel dettaglio l’andamento delle produzioni (fiction, animazione, documentari e format) francesi nel mondo in un anno particolarmente virtuoso per l’audiovisivo francese (203,4 milioni di euro di vendite complessive, per un incremento del 5% sul 2022). Ma vediamo i numeri.
LE VENDITE FRANCESI IN ITALIA
L’acquisto di programmi francesi in Italia ha subìto nel 2023 una flessione del 12,1%, per un valore complessivo di 11,1 milioni di euro. Una quota sostanzialmente stabile nel decennio, che vede una media di 12,1 milioni di euro. La fiction si conferma il genere più acquistato, con una quota di mercato del 49,4% (+4,1% sul 2022), a fronte però di una flessione delle vendite, -4%, a 5,5 milioni di euro (la media del decennio è di 5,7 milioni). L’Italia resta comunque secondo mercato mondiale della fiction francese. L’animazione ha generato vendite per 2,8 milioni, per un crollo del 22,9%, ma resta comunque terzo acquirente in Europa. In calo anche il documentario, -18,4% a 1,7 milioni di euro, così come la vendita di format, fermi a 0,8 milioni di euro per una flessione del 24,7%.
COPRODUZIONI, ITALIA PARTNER DI VALORE
L’Italia si conferma uno dei principali partner per le coproduzioni. Il secondo, in particolare, dopo il Belgio e prima della Germania. I 3 Paesi valgono il 56,5% del volume totale dei prefinanziamenti francesi. Su un totale di 105,8 milioni, dunque, l’Italia ne vale 19,7 milioni (27 milioni il Belgio e 13,1 la Germania). Crescono le partnership in termini di animazione: se nel 2022 l’Italia era quarto partner con un contributo di 2,2 milioni di euro, nel 2023 è passato in prima posizione, con un apporto di 13,7 milioni di euro, pari al 37,6% del totale contributi stranieri alle coproduzioni per genere. A beneficiare delle relazioni Italia-Francia sono stati programmi come I tre moschettieri (Method Animation), Tiny Head (Gaumont Animation) e I minieroi della foresta (Zodiak Kids Studio France).
TENDENZE GLOBALI
L’Italia, comunque, si dimostra partner strategico per il Paese, essendo secondo acquirente di fiction a livello mondiale. Va anche detto, per completare il quadro, che CNC (e Unifrance, che cofirma il rapporto) evidenzia anche altri fattori globali che mettono a rischio le vendite, come la riduzione delle commissioni in America del Nord, fino alla focalizzazione, da parte dei big, sulle IP di proprietà. Sul fronte dei servizi pubblici, si evidenziano i tagli di budget, ma anche «i cambi editoriali che influenzano le strategie di investimento dei contenuti».
Il documento completo L’exportation des programmes audiovisuels français en 2023 è disponibile qui
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