Dal canone al lavoro: le otto domande della Cgil sul futuro della Rai

“Il 30 aprile 2017 scade l’ennesima proroga per il rinnovo della concessione per il servizio pubblico radiotelevisivo che andrà accompagnata da una convenzione e dal contratto di servizio. Sarà questa la data ultimativa, come annunciato dal Governo o assisteremo all’ennesimo rinvio? Come può funzionare un’azienda in condizioni di incertezza di prospettive?”. Queste e altre domande sul futuro della Rai sono state poste dal sindacato Cgil al governo attraverso un documento congiunto a firma di Vincenzo Colla (Cgil nazionale), Massimo Cestaro (Slc Cgil) e Fulvio Fammoni (Fondazione Di Vittorio).Nel testo, che potete leggere e scaricare a fine articolo, il sindacato – che lamenta di non essere stato coinvolto nella discussione sulla Rai – pone otto quesiti che vanno dal canone in bolletta elettrica al rinnovamento generazionale in azienda (“assolutamente necessario”).

“Chiediamo a tutti gli interlocutori, istituzionali e aziendali, ognuno per i suoi compiti e ambiti di decisione, di poter discutere di queste scelte prima che le decisioni siano definitive”, si scrive nel documento, dove si sottolinea che eventuali discussioni si svolgeranno “sulla base di un quadro normativo vecchio e sbagliato” (la Legge Gasparri). Con o senza confronto, si conclude, “non rinunceremo a esprimere pubblicamente il nostro parere e svilupperemo tutte le iniziative necessarie per contribuire a costruire una nuova carta d’identità della Rai”.

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