Sono diversi i temi affrontati dal presidente Mediaset Fedele Confalonieri nel corso dell’assemblea degli azionisti Mediaset di venerdì. Tra questi, un pesante attacco a Rai Pubblicità, accusata di praticare dumping: “Le concessionarie del gruppo Mediaset hanno contenuto la flessione della raccolta pubblicitaria in un 3,6% al netto delle discontinuità legate al calcio. Un dato quindi migliore rispetto al mercato di riferimento”. Secondo Confalonieri, i risultati Mediaset sono ancora più significativi “se si pensa che la Rai non ha mai cessato la pratica scorretta dell’abbassamento dei prezzi della pubblicità tramite sconti selvaggi, con il risultato di bruciare valore e sottrarre risorse agli investimenti in contenuti originali”. Un’accusa ripetuta anche in un secondo passaggio del suo intervento: “La concorrenza non è “fair” neppure a livello locale dove la Rai, italianissimo protagonista di punta dello scenario dei media, ha dato vita ormai da anni a una pratica scorretta e anticoncorrenziale, fatta di una politica di sconti molto aggressiva, resa possibile unicamente dalla presenza del canone di cui Rai è unica beneficiaria”. Immediata la replica di Rai Pubblicità: “Rai Pubblicità precisa che il tema del dumping, evidentemente, non sussiste dato che il costo degli spazi pubblicitari della Rai è più alto rispetto a quello dei concorrenti privati. Ciò è dimostrato in maniera inequivocabile dal fatto che negli ultimi anni la quota di mercato dei soggetti privati si sia notevolmente espansa, proprio a danni della quota di mercato Rai”. La concessionaria Rai ha inoltre ricordato di aver annunciato alla Commissione di Vigilanza l’intenzione di proporre al mercato “una profonda revisione al ribasso dei propri listini e degli sconti in vigore a partire da settembre, nello spirito di una piena collaborazione con le autorità e in particolare con Agcom”.
Ma il presidente Mediaset ha affrontato anche altri temi di attualità. Ecco i punti più salienti:
Gli effetti del lockdown sul gruppo. “Sin dalle prime settimane della crisi ci siamo adoperati per rinforzare la nostra liquidità e struttura patrimoniale, rinnovando ed estendendo tutte le linee di credito in scadenza nel 2020. Abbiamo, inoltre, messo in atto tutte le azioni economiche e finanziarie necessarie per affrontare questa crisi con un bilancio solido”.
Mfe – Media For Europe. “Quella di MFE è un’operazione che parte da un’azienda italiana che cerca di crescere all’estero, senza delocalizzare e continuando a pagare le imposte in Italia e in Spagna. Come noto, MFE resterà quotata alla borsa di Milano e di Madrid”.
Vivendi. Inevitabile parlare di Vivendi nel momento in cui si parla dell’operazione Mfe. Ripercorrendo la storia giudiziaria degli ultimi anni, Confalonieri definisce “ostruzionistico” l’atteggiamento di Vivendi nei confronti dell’operazione. “Una contesa nata da una violazione del nostro buon diritto, che ci ha inferto grossi danni, bloccato per molto tempo una parte del nostro capitale e che oggi frena un sacrosanto diritto al nostro sviluppo.”
I contenuti: nel 2019 sono state trasmesse 15mila ore di prodotto originale “made in Mediaset”. Il presidente del gruppo ha annunciato un incremento della “produzione di contenuti locali e fortemente identita di intrattenimento, di cinema e di fiction”. In particolare, Confalonieri ha annunciato “titoli molto promettenti” sul fronte fiction.
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