Con 297 voti a favore, 93 contrari e quattro astenuti la Camera ha approvato il ddl di Stabilità e con esso la riforma del canone (articolo 1, commi 71-79), che passa da 113,5 a 100 euro. Il pagamento verrà effettuato in 10 rate mensili tra gennaio e ottobre con addebito sulle fatture emesse dalle società che forniscono l’energia elettrica; soltanto per il 2016 la prima rata sarà prevista a luglio, per consentire alle società di adeguare le bollette. Non sarà più possibile presentare la denuncia di cessazione di abbonamento tramite il suggellamento del televisore, per non pagare il canone non si deve possedere alcun apparecchio tv. Fermo restando la parte spettante alla Rai, tra il 2016 e il 2018 le maggiori entrate verranno destinate a portare a 8mila euro la soglia di reddito per l’esenzione dal pagamento per gli over75 (ora a 6,7mila euro). Un’altra parte sarà destinata al “Fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione” per le reti radiotv locali, istituito presso il MiSe. Qui confluiranno anche le risorse relative ai contributi per il comparto radiotv locale.
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