Il caso Santoro-La7 non accenna a concludersi. Anzi, proseguono le polemiche a colpi di interviste e missive sui giornali a firma del giornalista e del direttore del Tg La7, Enrico Mentana. Santoro, in una lettera a “Il fatto quotidiano”, ha dichiarato che «Mentana non si è mai incatenato per la libertà di informazione». Il giornalista afferma di essersi impegnato a rispettare regole esistenti, mentre TiMedia non avrebbe voluto assumersi la responsabilità legale «riservandosi di interferire nell’esercizio dell’attività giornalistica». I due giornalisti, sarebbero, quindi, “diversamente liberi”. Un’affermazione che Enrico Mentana ha respinto dalle pagine del “Corriere della sera”, auspicando una ripresa delle trattative e ricordando quanto lui stesso avesse caldeggiato il suo approdo a La7: «l’ho fatto per amor di libertà, con l’idea che una rete libera possa ospitare tutte le voci di chi sa fare informazione». TiMedia, inoltre, ha precisato di aver interrotto le trattative per la richiesta di Santoro di riservarsi il diritto di modificare «senza alcun ragionevole preavviso» il programma poco prima della messa in onda: una richiesta che violerebbe le regole interne (seguite dai volti della rete) ponendo «ingiustificati rischi legali di natura penale e civile in capo all’Editore». Santoro avrebbe anche rifiutato l’offerta di Mentana di includere il programma nella testata giornalistica per alleviare i rischi dell’editore perché “artificiosa”.
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