Meglio non privatizzare Channel 4: è l’opinione di Marco Bassetti, Ceo di Banijay Group, intervistato da The Times. Il manager è intervenuto sull’ipotesi di vendita del canale pubblico, ipotizzata dai precedenti governi conservatori e ora in fase di revisione: «È un canale fantastico per creare proprietà intellettuale, è un modello unico e crea un valore enorme per l’industria britannica, per l’ecosistema britannico e per quello europeo. Anche dopo la Brexit, il Regno Unito è un punto di riferimento per l’innovazione nel nostro settore. Capisco che forse per il primo ministro non è una priorità venderla. Per noi, se è così, è un’ottima notizia».
I COMMITTENTI
Il manager è intervenuto inoltre sui rapporti tra a big indie e i committenti, tra broadcaster e operatri streamer. «Possediamo il catalogo più importante del mercato, quindi i canali lineari continuano ad acquistare i nostri programmi, che registrano buone performance. Gli streamer vogliono sempre qualcosa di nuovo”. Il mercato è vasto. Oltre a Netflix, Amazon e HBO, comprende operatori più piccoli come HayU, Now, Viaplay e Stan in Australia. Un tempo eravamo più divisi per aree geografiche. Oggi gli streamer tendono a differenziarsi per lingua, ma non sempre. A volte alcuni programmi diventano mondiali, come Squid Game in Corea o La casa di carta in Spagna. Gli show in lingue diverse diventano globali. Bisogna intuire cosa sarà globale, cosa può essere adattato per culture diverse».
GLI ASCOLTI
C’è però una grande differenza tra streamer e broadcaster e riguarda la condivisione dei risultati dei programmi: «Quando si lavora per ABC o ITV, si ottengono dati sul pubblico che si intende raggiungere. Quando si lavora per gli streamer, loro tengono i dati per sé. Non sono abituati ad avere più di due o tre stagioni dello stesso programma. Le emittenti lineari preferiscono avere uno show legacy che continuano a produrre per molti anni; non c’è un ricambio costante», ha dichiarato. Un’ulteriore differenza è il maggiore turnover tra i manager dei servizi streaming, rispetto alle altre realtà, con le quali l’azienda ha rapporti di lunga data.
LE ACQUISIZIONI
Banijay è una realtà in continua espansione, come confermato dalla recente acquisizione di una partecipazione nell’israeliana MoviePlus: «Siamo molto attivi nell’M&A, ma non paghiamo mai prezzi folli. Negli ultimi mesi abbiamo visto prezzi folli sul mercato, ma pensiamo che la situazione cambierà. Ma se ci sono IP [proprietà intellettuale] o talenti, siamo molto felici di dare loro la possibilità di crescere e creare più valore».
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