Ammontano a 203,4 milioni di euro le vendite di programmi audiovisivi francesi nel 2023, per una flessione del 5% sul 2022. Un dato, però, che si è mantenuto al di sopra dei 200 milioni di euro per la terza volta in 30 anni, come spiega il Rapporto annuale a cura di CNC (Centre National du Cinéma et l’Image Animée) e Unifrance, presentato nel corso del 30° Unifrance Rendez-Vous a Le Havre. La soglia dei 200 milioni era stata superata in precedenza nel 2017 (205,2 milioni) e nel 2022 (214,8 milioni).
CHI COMPRA
L’export dei programmi audiovisivi francesi, che comprende vendite, prevendite e contributi alla coproduzione, vale 309,2 milioni di euro, per una flessione del 3,3% sul 2022. Le piattaforme internazionali sono i principali acquirenti, generando il 31,3% dei ricavi da esportazione (43,1% nel 2022). Al primo posto ci sono i broadcaster lineari: i diritti tv valgono il 54,2% delle vendite complessive, in crescita rispetto al 2022.
FICTION AL PRIMO POSTO
Bene la performance della fiction, che ha generato vendite per 74,5 milioni (ma in flessione del 7,7% sul 2022), confermandosi genere leader nelle esportazioni, con una quota del 36,6% del totale. Seguono i documentari, con vendite per 47,2 milioni di euro (-3%) e l’animazione, a quota 51,2 milioni (-11,2%). L’animazione risulta in flessione a causa del calo delle vendite in Nord America (-69,7%) e della vendita dei diritti mondiali (-6,6%). L’animazione resta comunque il secondo genere per esportazione, pari al 25,2% del mercato.
EUROPA PRIMO MERCATO
L’Europa occidentale si conferma il principale mercato della produzione francese, pari al 46,8% delle vendite complessive (+6,1% anno su anno), seguita dall’America del Nord (10,9%). Il Belgio è il principale acquirente dell’audiovisivo francese, con vendite pari a 17,1 milioni di euro. Le vendite in Italia sono pari a 11,1 milioni (-12,1%).
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