Giornate amare per il dg Rai Mauro Masi. Dopo la richiesta di dimissioni avanzata dai leader dei partiti d’opposizione, Pd e Udc, Pierluigi Bersani e Pierferdinando Casini, il dg sarà presto “giudicato” anche dal Referendum indetto dall’Usigrai, che vedrà i giornalisti dell’azienda esprimere tra il 9 e l’11 novembre un voto a suo favore o contro. Ma la replica del dg non si è fatta attendere. A proposito dell’invito a dimettersi, formulato dai consiglieri Rai espressi dalla sinistra, Masi ha sottolineato di considerarsi un servitore dello Stato e di non essere abituato a discutere sulle leggi. Non solo, ha invitato i gruppi parlamentari desiderosi di cambiare l’attuale governance a modificare la legge Gasparri. «Conosco le regole del gioco» – ha sottolineato Masi ai maggiori organi di stampa- «e so che certe dichiarazioni, a volte, vengono fatte per ottenere maggiore visibilità». Sul referendum indetto dall’Usigrai per sfiduciarlo, Masi ha replicato con ironia, ricordando di dover rispondere solo ed esclusivamente al cda. «C’e’ tutto un gruppo di persone» – ha aggiunto il dg- «abituato a rilasciare alle agenzie, ogni giorno, dichiarazioni sulla Rai di qualsiasi natura: una compagnia di giro». La replica non tralascia il caso “Report”: sarebbe una leggenda metropolitana l’intenzione della Rai di voler togliere la copertura legale alla trasmissione condotta da Milena Gabanelli.
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