Upa – Utenti pubblicità associati e Una – Associazione delle aziende della comunicazione hanno presentato oggi le linee guida proposte al mercato degli investimenti pubblicitari per definire l’evoluzione dei sistemi di misurazione delle audience. Una proposta “coerente con quanto indicato dalla delibera dell’Agcom (n.194/21) e anche, nel suo Manifesto, dalla WFA (World Federation of Advertiser), la federazione mondiale degli investitori”. Le due associazioni intendono promuovere un tavolo di confronto tra i soci (Fieg, Fedoweb, RAI, Mediaset, La7 e CRT) che hanno costituito le ricerche ufficiali sulle audience (ovvero Audipress, Audiweb e Auditel) “per definire un percorso condiviso di cooperazione e integrazione delle ricerche, sulla base della delibera di indirizzo pubblicata nel giugno scorso da Agcom (Autorità garante per le comunicazioni)”. I tempi sono stretti, dato che delibera Agcom ha proposto una finestra temporale di 12 mesi dalla pubblicazione della delibera stessa. Le linee guida sono disponibili sul sito di Upa.
LE LINEE GUIDA
“Le linee guida sono uno stimolo alla discussione per arrivare a un metodo di rilevazione che sia condiviso per tutti gli attori”, ha spiegato Sassoli. Comparabilità dei dati; inclusività di tutte le tecnologie; tempestività dei risultati; crossmedialità; granularità; interoperabilità; correttezza; terzietà: sono questi i principi di fondo proposti per le ricerche. Le nuove rilevazioni dovranno tenere conto di due aspetti fondamentali: i comportamenti reali dei consumatori con i molteplici device a disposizione (130 milioni) e l’offerta di contenuti da parte di editori sempre più ibridi, che offrono modalità di fruizione multiple.
UPA E UNA INSIEME
“Siamo consapevoli che non esistono solo le esigenze degli investitori ma anche quelle dei centri media, delle

Lorenzo Sassoli De Bianchi (Upa)
agenzie e ovviamente degli editori e dei broadcaster, perciò abbiamo redatto queste linee guida, con l’obiettivo di realizzare, entro i tempi suggeriti dall’Agcom, un progetto di cooperazione che metta a sistema gli asset di ricerca fondamentali già esistenti sul mercato italiano, per consentire misurazioni omogenee e coerenti delle complesse fruizioni di contenuti media da parte delle persone” ha dichiarato Lorenzo Sassoli de Bianchi, presidente di UPA.

Emanuele Nenna (Una)
“Abbiamo necessità assoluta di comparabilità e pesare con una bilancia, avere una valuta comune. Abbiamo anche bisogno di strumenti raffinati che consentano di distinguere ciascun canale”, ha spiegato Emanuele Nenna, Presidente di UNA. “Il tavolo deve puntare a questo obiettivo, dare una valuta chiara condivisa e ufficiale. Il rischio è che ritardando nascano valute “parallele” e questo può funzionare nel breve termine, come una pezza per gestire una situazione di emergenza, ma ci deve essere una regola”.
IL CASO DAZN
Inevitabile parlare di Dazn, anche se Sassoli de Bianchi e Nenna hanno evidenziato più volte che queste linee guida provengono da un percorso di riflessione che va avanti da molto più tempo.
“La nostra posizione è che naturalmente non possiamo e non vogliamo riconoscere quei dati come ufficiali”, ha spiegato Emanuele Nenna. “Come centri media abbiamo strumenti di valutazione e di comparazione dei dati Dazn con altri dati, ma chiediamo che rientrino nel perimetro delle Audi”.
Oltre al tema degli ascolti, Sassoli De Bianchi fa riferimento anche alle problematiche della rete: “Il calcio in streaming in questo momento è in fuorigioco, ma capiamo che quello che è nuovo ha necessità di un rodaggio. È in corso un’istruttoria (quella di Agcom; ndr.). Vogliamo essere comprensivi, ma in ogni sede chiederemo trasparenza sui dati e responsabilità, innanzitutto per spettatori paganti. Non intendiamo demonizzare nessuno, ma vogliamo esortare a essere trasparenti, perché un sistema trasparente garantisce concorrenza”.
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