Apt a sostegno degli investimenti Ue nell’audiovisivo

Sono fasi cruciali quelle che si stanno consumando a Bruxelles in vista della revisione della Direttiva AudioVisual Media Services. Con elementi delle istituzioni europee più o meno sensibili alle istanze produttive locali. Per questo, Apt ha emesso un documento a sostegno dell’articolo 13.2 proposto dal Consiglio Europeo che ipotizza maggiori investimenti nell’audiovisivo:

«La revisione della Direttiva dell’AudioVisual Media Services (AVMS) è attualmente in corso di negoziazione interisituzionale tra la Commissione Europea (EC), il Parlamento e il Consiglio. Noi, autori e produttori rappresentati dalle nostre organizzazioni pan-Europee e nazionali, che costituiamo la comunità più importante di professionisti televisivi e cinematografici in Europa, vorremmo esprimere la nostra posizione sulla modifica della Direttiva dell’AudioVisual Media Services (AVMS). La direttiva dell’AVMS è il pilastro della regolazione europea dell’audiovisivo, fondamentale per la circolazione e la promozione dei prodotti europei, in quanto accresce le differenze culturali nel settore dell’audiovisivo. La proposta della Commissione per la revisione della Direttiva dell’AVMS presentata a Maggio 2016, contiene numerose e articolate proposte. Fra queste, vi è l’art. 13.2, che prevede la possibilità per gli Stati Membri di richiedere contributi finanziari (investimenti diretti nei contenuti) dai servizi audiovisivi e media on-demand stabiliti in altri Stati Membri, ma mirati al loro territorio, che contribuirebbero a finanziare prodotti locali ed Europei. Questo è un buon approccio per affrontare il forum shopping che tutti stiamo soffrendo in Europa; ma mentre il Consiglio sta spingendo per l’applicazione di questa regola su tutti i servizi media – quelli on-demand così come quelli degli emittenti – su basi tecnologicamente neutre, la Commissione e il Parlamento stanno assumendo un approccio cauto escludendo gli emittenti da questa misura. Noi vorremmo esprimere il nostro supporto nei confronti della posizione del Consiglio e accogliere questo ambizioso tentativo di stabilire parità di condizioni per le obbligazioni collegate alla promozione di prodotti Europei. I contributi saranno calcolati sulla base dei ricavi prodotti nel paese target delle emissioni e dei servizi online.Ci sono numerosi esempi di piattaforme online e emittenti che hanno la sede fuori da un determinato territorio per evitare di essere soggetti alle regole e agli obblighi del posto in cui risiedono, e che sono targhettizzati per un altro paese, con programmi rinominati e proposti nel linguaggio locale, dotati di un catalogo designato per un’audience specifica o spot pubblicitari adattati ai consumatori locali. A causa della convergenza della competizione tra servizi on-demand e emissioni, entrambi i mercati devono essere amministrati dai regolamenti del paese target. Gli emittenti non possono essere esclusi da qualsiasi nuovo sistema. I paesi target saranno in grado di utilizzare qualsiasi risorsa collegata e contributo finanziario per supportare lo sviluppo delle creazioni dell’audiovisivo locale e le coproduzioni europee. La modifica proposta prevede un meccanismo innovativo che permetterebbe la crescita costante e la valorizzazione delle diversità culturali europee nel settore dell’Audiovisivo.

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