Grazie a connected Tv e OTT, nel 2012 il settore complessivo dei media (comprensivo sia della pubblicità sia dei ricavi derivanti da offerte a pagamento) ha registrato una sostanziale stabilità (+0,5%), dopo la contrazione registrata nel 2009 (-6%) e la ripresa del 2010 (+5%). Lo ha rilevato la Relazione Agcom, che, facendo riferimento al lavoro svolto dal Consiglio presieduto da Corrado Calabrò, illustra l’evoluzione del mercato a seguito della più alta diffusione della banda larga e dei dispositivi web-based. Anche se il piccolo schermo si conferma ancora il mezzo di fruizione dei contenuti audiovisivi con la maggiore penetrazione tra le famiglie, internet – ribadisce l’Agcom nella Relazione – appare il mezzo che, negli anni, ha conquistato un peso sempre maggiore sul totale delle risorse. A fine 2011, risultano in crescita le famiglie italiane dotate di connected tv, così come aumenta l’interesse verso una maggiore personalizzazione e flessibilità del consumo dei servizi audiovisivi, che spinge gli attori del mercato a proporre nuove offerte di smart tv e catch-up tv. Analizzando il mercato della tv generalista, l’Autorità indica che, anche nel 2011, si conferma il “triopolio” Mediaset/Sky Italia/Rai, che continuano a detenere oltre il 90% delle risorse complessive del settore. In termini assoluti, tuttavia, tutte e tre le emittenti registrano una flessione dei ricavi su base annua, con Mediaset e Rai che guadagnano peso sul totale rispetto a Sky; l’unica azienda a registrare una crescita dei ricavi nel 2011 è TiMedia.
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