Dal 54% al 48%: a tanto si è ridotta la quota della pubblicità nel mercato dei media nell’arco di 10 anni, dal 2006 al 2016. Nello stesso lasso di tempo si sono ridotti i ricavi da vendita dei giornali (dal 21 all’11%), mentre sono incrementati quelli derivanti dagli abbonamenti alla pay tv (dal 13% al 22%) e da canone (dal 12% al 19%): i dati – anticipati da “Italia oggi” sono stati forniti da Media Italia.
Secondo Valentino Cagnetta, ad di Media Italia, i pesi di adv e abbonamenti non sono destinati a cambiare. Sarà però cruciale, per il settore, l’esito della vicenda Mediaset-Vivendi. Cagnetta escluda che Bolloré voglia fare subito un’opa, ricordando quanto successe 10 anni fa con il tentativo del finanziere francese di portare avanti una fusione tra la sua Havas e Aegis (poi andata in fumo). Secondo il manager, comunque, il mercato italiano non può reggere due pay tv; sarebbe infatti stata una buona soluzione l’acquisizione da parte di Sky dei clienti Premium. Inevitabile, infine, l’integrazione tra telco e tv.
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