Ue, consultazione su connected tv

La Commissione europea ha presentato una relazione sull’applicazione della Direttiva servizi di media audiovisivi (Avmsd), che consente la libera circolazione dei contenuti audiovisivi. Le pratiche pubblicitarie e la connected tv sono i principali temi affrontati nella relazione. In particolare, nella seconda metà del 2012, si organizzerà una consultazione pubblica sulla tv connessa, mentre nel 2013 si aggiorneranno gli orientamenti della Commissione in materia di pubblicità televisiva. Venticinque Stati membri hanno recepito la direttiva nella legislazione interna. Due Stati membri – Polonia e Belgio – devono ancora adeguare la loro normativa. Dall’analisi dei 100 spot pubblicitari più frequentemente trasmessi, è emerso che le norme della direttiva in tema di tutela dei minori sono state raramente violate. Tuttavia, solo cinque Stati vietano l’adv nei programmi per bambini e quattro applicano un divieto parziale o altre restrizioni, durante determinate fasce orarie o per prodotti specifici; altri sette Stati vietano che sia mostrato il logo dello sponsor nei programmi per bambini. Quanto alla discriminazione basata sul sesso, rappresentazioni stereotipate dei ruoli di genere sono state rilevate in una percentuale variabile dal 21% al 36% degli spot analizzati. I servizi di tv connessa esistono attualmente in Germania e in Italia (Sky e Mediaset), mentre Francia e Regno Unito li stanno per introdurre. Anche se gran parte dei televisori in vendita è collegabile, soltanto una percentuale del 20%-30% è effettivamente online. Attualmente in Europa vi sono 47mln di dispositivi domestici collegati attivi.

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