La televisione è in grado di agire maggiormente sull’attenzione degli spettatori rispetto ad altri mezzi, con un ricordo tre volte superiore rispetto al mobile. È uno dei risultati che emergono da Beyond Visual Attention, primo studio in Europa che integra machine learning, AI e neuroscienze per misurare l’attenzione agli stimoli pubblicitari, promosso da Omnicom Media Group in collaborazione con Ainem, Ipsos e Nielsen.
La televisione, dunque, gioca ancora un ruolo molto rilevante nell’ambito della comunicazione pubblicitaria. Il ricordo di un brand visto in tv è tre volte superiore rispetto al mobile e solo il 17% dei break pubblicitari risulta essere interrotto dallo zapping. Inoltre, una persona su 5 ricorda una pubblicità passata in tv anche se in quel momento non stava guardando lo schermo (anche l’audio, infatti, ha un’importanza critica per attivare l’attenzione). L’attenzione visiva appare più alta in salotto rispetto alla camera da letto, con una percentuale rispettivamente pari al 60% e al 47%.
La ricerca evidenzia inoltre che le persone dedicano circa 10 secondi di attenzione attiva agli stimoli pubblicitari in tv, contro i due del mobile (che è comunque più immersivo, dato che si distoglie meno lo sguardo).
Il ricordo degli spot tv è del 75% più alto per le donne rispetto agli uomini, mentre i giovani hanno una soglia di attenzione alla pubblicità più bassa, pur registrando lo stesso livello di ricordo delle persone più mature.
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