Tivù intervista SERGIO RUBINO

Prolifica firma tv (otto edizioni del Festival di Sanremo, ha scritto la tournée di Checco Zalone Amore + Iva, ed è il braccio destro di Bonolis da 21 anni), Rubino racconta a Tivù cosa manca alla televisione di oggi. Leggi il servizio “Quello che gli autori dicono” e l’intervista completa sul numero di novembre 2024 (di Francesca D’Angelo)
Sergio Rubino (Photo by Venturelli/Getty Images)

OFFERTA ABBONDANTE, MA NON OTTIMA

Come giudica l’attuale offerta tv?
Per quel che riguarda l’identificazione dei generi, resta molto valida: non manca nulla e si riesce a soddisfare la maggior parte della domanda del pubblico. Il punto però è come. Perché se è vero che si spazia dal talk al dating, la qualità è calata. […] L’ammanco più grave è però l’assenza del made in Italy: almeno una parte dell’offerta dovrebbe nascere e crescere in Italia.

[…] Cosa serve per cambiare passo?
Delle buone scuole di scrittura tv. La qualità non si improvvisa. Una volta c’erano i corsi della Rai e di Maurizio Costanzo, che hanno prodotto firme validissime, tuttora in attività. Oggi però i produttori si accontentato di buoni adattatori: costano poco e hanno meno pretese creative. La stessa Rai sta disinvestendo: basti pensare che negli ultimi anni i dirigenti non hanno mai incontrato noi autori. […] Come spiega la difficoltà degli streamer di affermarsi nel mondo dell’intrattenimento?
È una domanda complessa. È come se lo spettatore sposasse inconsapevolmente una logica democristiana: ha deciso in anticipo la pax televisiva, assegnando ad alcune frange la gestione delle serie tv, ad altre l’intrattenimento, e lui governa di concerto.
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