Tivù intervista RAFFAELLA MENNOIA

Autrice di Uomini e donne, C’è posta per te e Temptation Island, Mennoia racconta a Tivù cosa manca alla televisione di oggi. Leggi il servizio “Quello che gli autori dicono” e l’intervista completa sul numero di novembre 2024 (di Francesca D’Angelo)
Raffaella Mennoia (©Fascino)

COLTIVARE LE IDEE, NON IMITARLE

Se avesse carta bianca, cosa cambierebbe dell’attuale proposta tv?
Trovo che sia già molto completa. C’è tutto: ogni genere ha ottenuto diritto di cittadinanza in palinsesto, ogni target è ben rappresentato. Non aggiungerei quindi nulla. Semmai toglierei qualcosa. […] Razionalizzerei anche le repliche.

La tv avrà sempre di più un volto nip o vip?
Personalmente prediligo le storie delle persone comuni, perché sono immediatamente percepite come autentiche e spontanee. […]

Che cosa sogna, e dunque cosa chiede, il pubblico?
L’immaginario collettivo si è evoluto: le bambine non hanno più come obiettivo di vita trovare il principe azzurro, molti stereotipi sono caduti a beneficio di aspirazioni più paritarie e concrete. Si sogna però di meno: siamo tutti un po’ disillusi, il contesto socioeconomico non incoraggia azzardi. Oggi i desideri sono basici: il lavoro, una casa. Se quindi per certi versi è più facile restituire tale immaginario sociale, il quadro tradisce un po’ di tristezza. […]

Come mai gli Ott non riescono a imporsi tanto nell’unscripted come fatto nello scripted?
È un discorso di target. Gli streamer si rivolgono a un pubblico giovane, che vive sui social media, ma accetta di tornare sul divano per vedere una serie tv. I programmi sono contenuti frequentati invece delle fasce adulte che hanno ancora come riferimento le reti generaliste.

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