Tivù intervista IRENE GHERGO

Prolifica autrice tv (Belve, Grande fratello, Donne sull’orlo di una crisi di nervi), Ghergo racconta a Tivù cosa manca alla televisione di oggi. Leggi il servizio “Quello che gli autori dicono” e l’intervista completa sul numero di novembre 2024 (di Francesca D’Angelo)
Irene Ghergo (©Cristina Ghergo)

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[…] C’è un genere che si dimostra più vivace degli altri?
La cronaca nera. Monopolizza l’attenzione senza avere gli stessi costi di uno show, può essere spalmata su più programmi (dai tg ai contenitori pomeridiani) e fa concorrenza ai reality per voyeurismo.

Quello che invece si sta esaurendo?
Il varietà classico. Non ci sono più i mezzi per realizzarlo, né gli autori di un tempo: la regia di Falqui, che impiegava una settimana per fare un’ora di televisione, è qualcosa di irripetibile. Più in generale manca una decisa spinta alla sperimentazione, frenata anche dal dilagante politicamente corretto.

Esistono fasce orarie ancora “colonizzabili” per sperimentare?
La notte: Marzullo insegna che il pubblico non manca dopo mezzanotte. È una collocazione che si presterebbe a programmi più spregiudicati, innovativi. Ci vedrei bene delle docu, che magari raccontano la stessa vita notturna, o sferzanti programmi di satira. Si potrebbero anche sperimentare nuovi conduttori: oggi i volti sono sempre più anziani e manca un reale ricambio generazionale.

Con Belve si sono moltiplicati i programmi di interviste […]. Cosa deve avere un faccia a faccia per funzionare?
Deve liberarsi della retorica. In questo Francesca Fagnani (Belve, ndr.) è molto brava: parte dell’intervista la fa con lo sguardo, il sorriso, senza bisogno di parlare. La spontaneità e l’empatia sono le chiavi vincenti, insieme alla preparazione. […]

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