Tf1e M6 rinunciano alla fusione

Passo indietro dopo l’incontro con l’Autorità per la concorrenza
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Tf1e M6 rinunciano alla fusione. Bouygues, RTL Group, Groupe TF1 e Groupe M6 hanno annunciato lo stop al progetto di fusione tra i due gruppi televisivi annunciato nel maggio 2021. La decisione arriva dopo l’incontro con l’Autorità per la concorrenza nel corso del quale i due gruppi avrebbero dovuto dissipare i dubbi dell’Autorità circa l’operazione.

«Nonostante quanto proposto, appare chiaro che solo misure strutturali che riguardassero come minimo il disinvestimento nel canale tv Tf1 o M6 sarebbero state sufficienti per approvare la fusione proposta», si legge nella nota congiunta due gruppi. Con queste basi, spiega la nota, la fusione non ha più «ragioni strategiche». La nota comprende anche una stoccata all’Autorità che, secondo Tf1 e M6, «non ha preso in considerazione la velocità e la portata del cambiamento in atto nel settore broadcasting francese».

LE RAGIONI DELL’AUTORITÀ: I RISCHI PER IL MERCATO PUBBLICITARIO

Prendendo atto del ritiro della proposta di fusione, che ferma di fatto la procedura d’esame dell’operazione, l’Autorité de la concurrence ha spiegato i suoi timori per il mercato. «La televisione rimane un medium estremamente potente per la popolazione francese nella sua interessa, ma anche per le persone tra i 25 e i 49 anni, che sono il target principale del business advertising». L’Autority «ritiene che lo sviluppo dei servizi VOD non consenta, in un futuro prevedibile, di mettere in discussione questo potere, nella misura in cui questi ultimi sono destinati a rimanere modelli a pagamento, a differenza dei servizi pubblicati dalle parti e che innanzitutto si basano su una promessa di consumo individuale, che non favorisce la distribuzione simultanea di pubblicità a tutti gli utenti. Con tutto il rispetto, la transazione avrebbe creato maggiori rischi per la concorrenza, in particolare nei mercati della pubblicità televisiva e nella distribuzione di servizi televisivi».

PUBBLICITÀ TV E ONLINE NON SONO INTERSCAMBIABILI

Anche se l’Autorité riconosce i cambiamenti nel settore in atto sin dal 2019, «questo non consente di dire che la pubblicità televisiva e quella online siano sufficientemente sostituibili agli occhi degli inserzionisti», ha dichiarato Benoît Cœuré, President of the Autorité. «L’arrivo annunciato per la fine del 2022 di offerte a pagamento ibride che integrino la pubblicità da parte di determinate piattaforme svod «non mette in discussione la realtà del funzionamento del mercato pubblicitario nella misura in cui la pubblicità sui servizi vod dovrebbe continuare a essere principalmente targettizzata». Queste le ragioni per cui la fusione tra Tf1 e M6 avrebbe generato il rischio di un aumento dei prezzi degli spazi pubblicitari, danneggiando consumatori e inserzionisti (la proposta separazione delle concessionarie di Tf1 e M6 non sarebbe stata sufficiente a scongiurare l pericolo). Inoltre, avrebbe aumentato il potere negoziale coi distributori quali internet provider.

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