Telenorba, lettera dei dipendenti all’azienda

Criteri di collocazione in cassa integrazione discutibili, con 18 persone (4 giornalisti e 14 impiegati) che, da luglio 2012, usufruiscono della cassa in deroga a zero ore, mentre un altro gruppo di lavoratori è stato collocato secondo la modalità della rotazione. Alcune mansioni “soppresse” e affidate a service esterni, anche se durante il periodo di ricorso agli ammortizzatori sociali non ci si potrebbe avvalere di ditte esterne. Mancato rispetto della turnistica e delle ore di straordinario, fino a 20 ore in più del consentito; spostamento sistematico di personale in altri settori; ritardo nell’erogazione dei pagamenti (con dieci mensilità arretrate), a fronte di stipendi che arrivano invece fino a 4mila euro al mese. Sono queste alcune delle rivendicazioni dei 74 lavoratori di Telenorba (tecnici e operatori di ripresa) a rischio esubero, che, in una lettera all’azienda, chiedono chiarimenti e il rispetto dovuto. «Il fatto che Telenorba abbia assunto, negli anni, un ruolo da “prima della classe” nel panorama dell’emittenza locale», si legge nel documento, «non può e non deve legittimare comportamenti arroganti o violazioni di accordi e norme. Soprattutto da parte di chi continua a ricevere cospicui finanziamenti (11,4mln secondo i dati del Corecom) e registra dati Auditel in crescita». Il 30 giugno scadranno i due anni di cassa concessi e diventa concreto il rischio licenziamento per 50 dipendenti. Per questo i lavoratori chiedono alle autorità competenti e agli organismi di controllo «l’istituzione di una commissione d’inchiesta, che faccia luce sulle modalità di ricorso agli ammortizzatori sociali, restituendo i posti di lavoro arbitrariamente negati».

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