Tax credit: arriva il decreto correttivo?

Secondo quanto risulta a Il Sole 24 ore, il decreto correttivo che modificherà il decreto interministeriale sul tax credit (10 luglio 2024, n° 225) sarebbe stato indirizzato al Mef per approdare il prima possibile alla sua pubblicazione. Il testo è stato realizzato dal Ministero della Cultura in collaborazione con il ministero dell’Economia e avrebbe risolto alcune critiche presentate da Mediaset e Rai.

I DIRITTI
Ora, in tema di diritti concessi al produttore in caso di sfruttamento delle opere in ambito free free, il decreto citato da Il Sole 24 ore prevede una quota pari al 50% minimo dei diritti Svod e la totalità dei diritti Tvod e pay tv con holdback (impossibilità di farne uso) di un massimo di sei mesi dalla messa in onda dell’opera (o dell’ultimo episodio di ogni stagione). Nel caso di sfruttamento prioritario di uno o più diritti pay tv, Svod o Tvd, il produttore conserverà tutti i diritti free tv, Fvod, Avod e catch-up correlati ai diritti free con un holdback di massimo 18 mesi.

LE ALTRE MODIFICHE
Sarebbe inoltre stata eliminato il vincolo di accordo “con una primaria società di distribuzione cinematografica” per quando concerne i requisiti di distribuzione. Viene inoltre eliminata la clausola che richiede la prova che almeno il 40% delle opere cinematografiche sia coperta da risorse di origine privata (50% per le opere tv e web, 30% documentari, animazione e cortometraggi), mentre viene introdotto il limite di 80% del costo dell’opera per le misure di sostegno pubblico.

Inoltre, viene reintrodotto l’obbligo per il produttore di reinvestire una quota di proventi netti dell’opera proporzionale al tax credit riconosciuto in opere difficili entro cinque anni dalla data di riconoscimento del credito. In caso contrario, sarà impossibile richiedere il tax credit per altre opere nei cinque anni successivi. Dalla scadenza dell’obbligo.