Streaming: inizia la fase di razionalizzazione?

Disney annuncia una riduzione degli investimenti in contenuti; Paramount taglia lo staff
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Dopo il boom degli investimenti in contenuti, pare giunto il momento della razionalizzazione. È quello che emerge alla luce degli ultimi annunci che arrivano dagli Stati Uniti. Riduzioni in investimenti e nello staff che sono in corso da mesi ma che ora – alla luce delle decisioni di due big come Paramount e The Walt Disney Company – fanno effettivamente pensare di essere entrati in una nuova fase. Non si tratta di razionalizzazione, ma è evidentemente segno di una nuova fase del mercato il lancio della divisione dedicata alla distribuzione dei contenuti di Amazon Studios: una fonte di ricavo che i grandi broadcaster avevano sostanzialmente accantonato dopo la prima fase di sviluppo dello streaming (ricordiamo, solo per fare un esempio, il dragaggio di Disney delle sue property per spostarle su Disney+).

D’altro canto – come dimostra l’ingresso di formule di abbonamento con pubblicità – è necessario diversificare i ricavi. E ora, anche ridurre le spese. Le razionalizzazioni messe in campo da WarnerBros. Discovery post-fusione non sono dunque un caso isolato. Non sono i primi tagli cui si assiste nel settore, ma il rincorrersi delle notizie restituisce uno scenario diverso da quello degli albori dello svod. Anzi, un rapporto di Ampere Analysis pubblicato da Worldscreen ha evidenziato che il tasso di commissioni negli Usa si è ridotto significativamente nella seconda metà del 2022 e continuerà a restare basso nel 2023. E poi, si dovrà in seguito capire quali saranno gli effetti dello sciopero degli sceneggiatori..

DISNEY INTERVIENE SUI CONTENUTI

A margine della presentazione dei risultati del secondo trimestre 2023, Bob Iger, Ceo di The Walt Disney Company, ha annunciato il lancio di una app unica che combini Disney+ e Hulu (presente negli Usa e che, è bene ricordare, è in parte di proprietà di Comcast) entro la fine dell’anno. Ma non solo, si prevede un aumento dei prezzi del servizio e soprattutto una “razionalizzazione” degli investimenti in contenuti in streaming, per una svalutazione compresa tra 1,5 e 1,8 miliardi di dollari. Alcuni contenuti verranno ritirati dai vari servizi streaming per “allinearsi ai cambiamenti strategici nel nostro approccio alla cura dei contenuti”, avrebbe detto la CFO Christine McCarthy. I tagli non dovrebbero avvenire prima del 2024, prevede Variety, vista la mole di titoli già commissionati.

TAGLI ALLO STAFF PER PARAMOUNT

Il personale di Paramount Global negli Stati Uniti verrà ridotto del 25%. I tagli coinvolgeranno Showtime/MTV Entertainment Studios e Paramount Media Networks. Anche in questo caso, la decisione è stata fatta circolare tra lo staff a seguito dei risultati del primo trimestre 2023. Le razionalizzazioni dovrebbero permettere la riduzione dei costi e «un nuovo approccio al business» (questo il contenuto del memo di Chris McCarthy, President e CEO of Showtime/MTV Entertainment Studios, anticipato da TBI Vision). Chiude la divisione MTV News, mentre dovrebbero lasciare il gruppo Jessica Zalkind, SVP of talent and series development, MTV Networks, e Todd Radnitz, SVP of original unscripted series at MTV Entertainment Group and Paramount. A febbraio già 120 persone avevano lasciato l’azienda dopo l’integrazione di Showtime in Paramount+.

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