La pirateria digitale in Spagna è in calo. Secondo i dati dell’Observatorio de piratería y hábitos de consumo de contenidos digitales 2021 a cura di Gfk per la Coalición de Creadores e Industrias de Contenidos, il fenomeno delle attività illegali che coinvolgono i contenuti audiovisivi è in flessione. Dal 2018 le attività illecite hanno visto una flessione del 20%; nel 2021 l’accesso a contenuti illegali è diminuito dell’8%, per un valore di mercato di 32,4 miliardi e un danno per il settore di 2,27 miliardi.
Questo ha generato una perdita di 635 milioni di euro per le casse pubbliche e una perdita di 18,7 mila posti di lavoro direttamente collegati all’industria. Secondo la ricerca, il metodo più efficace per bloccare la diffusione di contenuti illegali rimane il blocco o la chiusura dei siti web (77%). Cresce l’accesso a contenuti illeciti tramite social network come Telegram (33%) o Whatsapp (31%), anche se 9 utenti su 10 vi accede tramite Google.
È salita al 24% la quota di utenti che pagano per contenuti illegali, mentre la pubblicità continua a essere la principale fonte di sostegno per i portali illeciti, con un finanziamento superiore al 90%.
Nello specifico dei contenuti, va evidenziato come il consumo illegale di serialità sia diminuito del 6%, a fronte di un incremento del consumo legale. Il 65% dei contenuti consumati illegalmente è stato trasmesso meno di un anno prima in tv, contro il 58% registrato nel 2020.
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