Nel corso dell’incontro annuale con i rappresentanti sindacali di impiegati, quadri e giornalisti, Sky ha illustrato un ampio piano di upskilling, reskilling, insourcing e di uscite volontarie, «necessario alla luce degli impatti sul business generati dai cambiamenti dello scenario macroeconomico dell’ultimo anno».
Il piano di trasformazione impatterà 800 risorse aggiuntive, tra lavoratori interni ed esterni, che vanno ad aggiungersi alle 400 posizioni lavorative già previste nell’accordo siglato con le parti sociali nel 2021.
Il progetto di riqualificazione professionale – da mettere a punto insieme alle organizzazioni sindacali – «risponde alla necessità di ridefinire i processi e la struttura organizzativa, inclusa quella del customer care interno e che prevede inoltre un’ampia internalizzazione di attività in diverse aree, tra cui quelle di supporto tecnico a sistemi IT, attività di post-produzione e produzione, e di supporto al ciclo attivo».
A causa del eterioramento del contesto macroeconomico, fa sapere Sky, si è reso necessiario estendere il piano a ulteriori 800 persone.
«La riqualificazione professionale e l’insourcing permetteranno a Sky di accelerare il percorso di trasformazione già concordato con le parti sociali a partire dal 2021, offrendo allo stesso tempo ai lavoratori un’opportunità concreta e di valore, dotandoli di nuove competenze in ambiti professionali che hanno un futuro più sicuro. Il piano di reskilling ha l’obiettivo di dotare l’azienda di quelle competenze necessarie per essere competitiva in un mercato che cresce principalmente nello streaming e in cui la competizione è sempre più con media player internazionali che hanno strutture aziendali e modelli di business snelli e data driven», si legge nella nota.
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