Servizio pubblico: serve un cambiamento radicale

Il broacasting tradizionale non sopravviverà nel mondo online: la “condanna” arriva dall’Ofcom, l’Autoritirà per le comunicazioni britanniche, che chiede una rapida trasformazione verso “l’era digitale” ai broadcaster. Il commento è contenuto nel test Small Screen: Big Debate, la consueta revisione di Ofcom sul servizio pubblico. “Stiamo cercando soluzioni su come rafforzare e mantenere il servizio pubblico per il prossimo decennio e oltre, di fronte a cambiamenti senza precedenti nella tecnologia, finanziamento e nei comportamenti del pubblico”. Il servizio pubblico è ancora importante per la società e il pubblico, conferma l’Authority; è un sostegno all’economia creativa britannica (con una spesa di 3mld di sterline ogni anno), ma si trova allo stesso tempo a un punto critico, dato che gli spettatori si stanno spostando sempre di più sui servizi online. “Lo scorso anno solo il 38% degli ascolti dei 16-34enni (67% tra gli adulti) è stato su contenuti trasmessi tradizionalmente. Uno spettatore di servizi streaming su quattro dice che non guarderà più la tv broadcast nei prossimi cinque anni”.

LA SOLUZIONE. Ofcom suggerisce di rivedere leggi e regolamentazioni, create agli albori della rete: “senza un cambiamento radicale a supporto del passaggio da broadcasting tradizionale all’online, le sfide potrebbero diventare critiche”. Ofcom propone inoltre che anche altre realtà possano diventare provider di media di servizio pubblici, focalizzandosi su contenuti dedicati a gruppi di persone specifiche o singoli programmi. Serve inoltre un nuovo modello di finanziamento più stabile, tra cui anche una parte di servizi su abbonamenti, o sostegni cross mediali (per esempio un fondo regionale che supporti la collaborazione tra vari media). Importante, inoltre, la partnership con altri attori, in particolare sulle piattaforme di visione e di distribuzione, che “potrebbero aiutare a competere in maniera più efficiente con i player globali, e raggiungere audience maggiori”.

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