Servizi pubblici a confronto

Quella della Rai è una situazione anomala se messa a confronto con altri servizi pubblici europei. È quanto ha fatto la ricerca “Il servizio pubblico. Pluralismo, democrazia e media”, a cura della Fondazione per la sussidiarietà, in collaborazione con il Centre for media and communication studies dell’università Luiss. L’analisi comprende 28 servizi pubblici Ue, più quello Svizzero ed evidenzia come la Rai detenga una quota di mercato di gran lunga superiore ad altre tv pubbliche europee: 40% contro una quota tra il 21 e il 33% di Francia, Germania e Uk, o il 30-40% di Austria, Finlandia e Svezia, fino a scendere sotto il 20% in Spagna, Grecia e Paesi dell’Est. Rai è inoltre l’emittente pubblica che dipende maggiormente dalla pubblicità, anche se la crisi ha portato a una significativa riduzione di questo tipo di introiti. La raccolta però non ha eliminato la necessità del canone, abolito o ridotto invece in altre nazioni come Spagna, Paesi Bassi e Portogallo, mentre in Germania e Finlandia è stato sostituito da un’imposta su base individuale o dovuto per il possesso di un immobile. Altra anomalia è la mancata rappresentazione della società civile all’interno della governance, mentre è troppo presente il mondo politico.

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