Il consiglio d’amministrazione Rai di ieri ha salvato dalla chiusura, ritenendoli rilevanti, gli uffici di corrispondenza di Nairobi e Mosca, mentre dal 1° agosto chiuderanno le sedi di Beirut, Buenos Aires, Istanbul, Madrid e New Delhi, come previsto dal piano straordinario di risanamento approvato dal cda il 29 novembre 2011. Soprattutto il mantenimento dell’ufficio di Nairobi, aperto nel 2007 e prima sede stabile della Rai in Africa, era stato al centro di una mobilitazione sfociata nell’appello “Non chiudete quelle sedi”, sottoscritto, tra gli altri, da Tavola della Pace, Articolo 21, Usigrai, Fnsi, Nigrizia, Misna, Missione Oggi, Premio Ilaria Alpi, Liberainformazione e Rivista Confronti. È ancora da sciogliere il nodo delle modalità di lavoro dei corrispondenti delle sedi che chiuderanno i battenti. Qui i giornalisti si appoggeranno alle strutture della Associated Press, con cui la Rai ha un accordo di collaborazione. Prima di firmare l’accordo, l’Usigrai ha inviato la bozza ai 22 corrispondenti esteri.
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