Le chanche del digitale terrestre e il futuro della Rai. Questi i temi affrontati dal viceministro alle Comunicazioni Paolo Romani, intervistato da “Il Sole 24Ore” nella sua nuova veste. La transizione al Dtt è una grande occasione per il sistema Italia, sia per il risparmio di frequenze che per l’abbattimento dell’inquinamento elettromagnetico, che è un quarto di quello analogico. Nel 2015 i canali dal 61 al 69 (occupati dalle tv) dovranno andare ai servizi telefonici avanzati. Quanto al servizio pubblico, gode di buona salute secondo Romani. “Il bilancio soffre per la crisi delal pubblicità ma non è drammatico”. Resta il problema del 30% di evasione del canone, che al nord è un terzo del sud, per cui è allo sudio una diversa modalità di riscossione. Infine, con il recepimento della nuova direttiva Ue sui servizi audiovisivi, sarà legittimo il product placement di marchi e prodotti aziendali nei programmi tv, come già avviene nel cinema.
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