Road House (Credit: Laura Radford/Prime Video - © Amazon MGM Studios)La piattaforma è accusata di violazione del copyright e di uso dell’intelligenza artificiale per completare il film durante lo sciopero degli attori
Doppia accusa per Road House, il film di Prime Video con Jake Gyllenhaal e remake dell’omonima pellicola con Patrick Swayze (conosciuto in Italia con il titolo Il duro del Road House).
Come riporta la stampa internazionale, R. Lance Hill, sceneggiatore del film originale con lo pseudonimo David Lee Henry, ha intentato una causa contro MGM Studios e la controllata Amazon per violazione del copyright, sostenendo che Amazon si sarebbe rifiutata di concedere in licenza la sua sceneggiatura del 1986 dopo averne – presumibilmente – recuperato i diritti. R. Lance Hill ha chiesto dunque il blocco della release del film sulla piattaforma, previsto per il 21 marzo. Secondo The Hollywood Reporter molti autori stanno tentando la stessa causa in virtù di una clausola della legge sul copyright, che permette agli sceneggiatori di reclamare i diritti sulle proprie opere dopo un certo lasso di tempo, generalmente 35 anni.
Ma non è la sola accusa contro Amazon: la seconda causa riguarda infatti l’intelligenza artificiale. Amazon MGM Studios è stata accusata di aver fatto ricorso all’intelligenza artificiale generativa per replicare le voci gli attori del film. Una scelta, questa, per rispettare la timeline di produzione, minacciata dallo sciopero degli attori. L’uso dell’intelligenza artificiale avrebbe però violato i contratti collettivi di lavoro della Sag-Aftra (il sindacato attori, ne abbiamo parlato qui) e della DGA (Director’s Guild of America). Amazon MGM Studios ha negato il ricorso all’intelligenza artificiale
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