Serviranno 42 mesi per realizzare nella sua completezza il piano di riforma dell’informazione, approvato la scorsa settimana dal cda Rai. Tale piano, dopo tre anni, consentirà risparmi per 70mln di euro l’anno. Lo ha spiegato il dg Luigi Gubitosi (nella foto) in commissione di Vigilanza, illustrando la riforma. Per i lavori di ristrutturazione che riguarderanno Saxa Rubra, dove gli edifici attualmente esistenti verranno riorganizzati «per testate omogenee», ci vorranno invece 27 mesi. L’obiettivo è creare open space, integrando gli apparati tecnologici e i sistemi logistici. «I tempi sono lunghi perché la Rai deve rispettare una serie di regole legate agli appalti pubblici», ha affermato ancora Gubitosi, aggiungendo che per l’organizzazione dei lavori serviranno 18 mesi e per l’esecuzione nove. Gubitosi ha quindi elencato i vari punti del piano: «Abbiamo recepito la richiesta di rafforzare la declinazione del concetto di pluralismo. Il direttore responsabile dovrà assumere, a pena di sanzioni disciplinari fino al licenziamento, una serie di obblighi, tra cui quello del pluralismo, come chiesto dalla commissione». «Nella fase di implementazione speriamo di lavorare bene con tutte le parti interessate», ha aggiunto, «fino al raggiungimento di un’unica newsroom. Ci deve essere una forte caratterizzazione del telegiornale in funzione del canale su cui va in onda». Quanto alla digitalizzazione, al momento sono nove le redazioni Rai digitalizzate; entro il 2016 lo saranno anche RaiSport e Rai Parlamento. Per quanto riguarda le Regioni, sono in fase di digitalizzazione Liguria e Toscana. Intanto, l’organizzazione sindacale Snap ha proclamato per i dipendenti della Direzione produzione tv, nelle settimane che vanno dal 9 al 22 marzo, uno sciopero che si articolerà nell’astensione dal lavoro nella cosiddetta “sesta giornata”.
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