ReteCapri contro il piano frequenze

ReteCapri ha presentato ricorso al Tar del Lazio contro la delibera Agcom in merito al nuovo Piano Nazionale di Assegnazione delle Frequenze, che impone un riordino dello spettro (quindi cessione delle frequenze) a favore delle tlc per il lancio del 5G. «Ad avere la peggio sono stati i soggetti concessionari di un solo multiplex, come ReteCapri con l’Operatore di rete Premiata Ditta Borghini & Stocchetti di Torino», si legge nella nota dell’emittente che, come Cairo e Mediaset, ha deciso di ricorrere al Tribunale per chiedere il rilascio di una nuova concessione di capacità trasmissiva per lo meno uguale a quella precedentemente assegnata come Operatore di Rete in ambito nazionale. La rete ha chiesto inoltre un risarcimento di 31mln di euro (pari al « corrispettivo richiesto in precedenza per l’assegnazione della licenza di Operatore di Rete in ambito nazionale su frequenza UHF») per l’abbandono del canale attualmente in uso, il 57 Uhf e la riduzione della capacità trasmissiva. ReteCapri lamenta di essere già stata penalizzata nella precedente assegnazione, quando le fu concessa una frequenza di qualità inferiore rispetto a quelle ottenute da Rai, Mediaset e Persidera e compromessa a causa delle interferenze provenienti da altri Paesi, nonché per la mancata assegnazione di un secondo Mux.

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