Resiliente, innovativo e vivo: è il mezzo televisivo visto da FCP-AssoTV e raccontato dalle voci dei professionisti intervenuti oggi, martedì 28 dicembre, a Milano all’evento The New TV AdAge – Ad-vanced/Ad-vantage/Ad-tention. Italians do it better: perchè in Italia facciamo la miglior Tv del mondo.
I dati evidenziano che con un 82% di quota sul tempo speso totale, i broadcaster vincono la partita “contro” streamer, social e video sharing platform, evidenzindo inoltre una crescita dell’1,4% sulla total audience. «Risultato del gioco a somma positiva di un ascolto lineare stabile e un ascolto digitale che cresce a 2 cifre». «Quella del Total Video è una partita aperta, dagli sviluppi ancora da scrivere, ma che i broadcasters stanno giocando a tutto campo, sviluppando oltre l’80% del totale del tempo speso, con investimenti in contenuti, tecnologia e dati che producono un ritorno misurabile: total audience in crescita del +1,4%, un ascolto lineare stabile e uno digitale che cresce a 2 cifre», ha dichiarato Roberta Lucca, presidente FCP-AssoTV e direttrice Marketing Rai.
Una televisione, dunque, resiliente, non solo perché resiste ma soprattutto perché in grado di reagire al cambiamento. Sono quattro, infatti, le parole chiave della Total TV, evidenziate da Fabrizio Angelini (Ceo di Sensemakers) e Massimo Scaglioni (direttore Ce.R.T.A.) nel loro intervento: quantità e qualità, ritualità e innovazione. La combinazione di queste leve permette ai broadcaster di crescere in total audience, raggiungendo ogni giorno oltre il 90% degli italiani. Le tv connesse, inoltre, evidenziando ancora di più la centralità del mezzo e dei broadcaster, che per varietà di contenuti e offerta sono premiati dalle audience. E questo anche sul digitale, dato che, secondo Auditel, le legitimate streams adv sono cresciute di oltre il 100% dal 2022 al 2023).
Ma la sfida più importante resta quella del terreno di gioco e delle regole di ingaggio nel nuovo scenario competitivo del Total Video e della Advanced TV. Misurabilità, trasparenza, ruolo decisivo dei JIC, standard di qualità della data driven advertising sono i quattro requisiti fondamentali per far sì che il nuovo “gioco a tre schermi (TV, TV connesse e digital screen) sia un fair play tra gli operatori (e dunque non solo nativi televisivi, ma anche streamer e piattaforme di video sharing). Inevitabile, dunque, il riferimento alla necessità di migliorare gli standard di qualità della fruizione e le modalità di pianificazione dell’advertising sui 3 schermi.
Nel corso dell’evento, FCP-AssoTV ha annunciato la sua ricerca sull’attenzione, commissionata a primari istituti di ricerche di mercato e disponibile nel 2024: un prodotto di ricerca condiviso da tutte le concessionarie TV. «La TV è un circolo virtuoso, nel quale gli advertiser investono ogni anno 3,5 mld. In parallelo, gli editori TV reinvestono un valore almeno equivalente in contenuti, tecnologia e distribuzione. È un gioco a somma positiva che si misura con il tempo speso dei consumatori: se l’ascolto lineare è stabile, se quello digitale cresce oltre il 20% e se sulle smart TV l’ascolto dei broadcaster cresce del doppio rispetto agli altri player è perché nella TV in Italia si trova tanto valore, per tutti – aziende e consumatori», ha concluso Lucca
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