Rallentano gli investimenti in contenuti

Nel 2023 la spesa aumenterà solo del 2% secondo le previsioni di Ampere Analysis. Cresce l’unscripted
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Rallentano gli investimenti in contenuti audiovisivi. Dopo la corsa degli ultimi anni, nel 2023 l’incremento della spesa globale sarà solo del 2% rispetto al 2022 secondo le ultime previsioni di Ampere Analysis. Si tratta di una frenata significativa: nel 2022 la spesa era stata di 238 miliardi di dollari, per un incremento del 6% sul 2021. Una crescita guidata in particolare dalle piattaforme svod, che solo nella seconda parte dell’anno hanno spero oltre 26 miliardi di dollari in contenuti originali.

Ma anche in questo caso il rallentamento è particolarmente significativo: la spesa degli operatori svod nel 2023 vedrà una crescita inferiore all’8% sull’anno precedente, contro il +25% del 2022. «I servizi continueranno a focalizzarsi sui contenuti originali per competere in un mercato affollato e attento ai costi, ma stiamo già vedendo uno spostamento nella commissione di contenuti che prevede un maggior volume di format unscripted, meno costosi», ha dichiarato Hanna Walsh. Research Manager di Ampere Analysis.

La situazione economica spingerà i gruppi a intraprendere misure di contenimento dei costi e a ridurre le spese in contenuti. Non tutti i gruppi ridurranno: secondo Ampere Analysis, infatti, WarnerBros. Discovery supererà Comcast come investitore in contenuti originali, con una previsione di spesa pari a 9,5 miliardi. Disney raggiungerà invece i 10,5 miliardi. Netflix, pur avendo un rallentamento, continuerà a detenere la maggiore quota di spesa tra gli svod: oltre il 25% gli investimenti in contenuti originali.

In flessione, invece, la spesa dei broadcaster commerciali: -3%. Una dato che si deve al calo degli investimenti pubblicitari e allo spostamento degli utenti verso le piattaforme streaming.

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