Nonostante la leadership negli ascolti (41,7% di share in prime time e 40,3% nell’intero giorno), la prima semestrale 2012 Rai – approvata ieri dal cda – registra una perdita di 129mln di euro, in peggioramento di circa 178mln rispetto ai primi sei mesi del 2011. «Il deterioramento del quadro macroeconomico, il conseguente calo degli investimenti pubblicitari e i costi dei diritti dei grandi eventi sportivi – tipicamente elevati nei cosiddetti anni pari – hanno impattato negativamente sui risultati economici e finanziari del Gruppo», si legge in una nota. In particolare, i ricavi sono pari a 1,433mld di euro (-110mln rispetto al 2011), un risultato principalmente imputabile alla riduzione del fatturato pubblicitario, che nel periodo in esame ammonta a 435mln di euro (-72mln rispetto al 2011), di cui 369,6mln dai canali generalisti e 31,8mln da quelli specializzati. I ricavi da canone ammontano a 876,7mln, per un incremento del 2,4%. Sui risultati del semestre incide anche il costo dei diritti degli Europei di calcio, pari a 101,5mln di euro. Nonostante le politiche di incentivazione agli esodi agevolati degli anni precedenti, il costo del lavoro è cresciuto di 2,5mln di euro a 516,7mln di euro: al 30 giugno 2012 risultano 11.569 dipendenti, più 1.660 risorse a tempo determinato (espresse in unità anno). La posizione finanziaria netta è negativa per 168mln di euro. Considerato «il perdurare della difficile situazione del mercato pubblicitario», il 2012 dovrebbe chiudersi con una perdita di 200mln di euro.
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