“Gruppo Rai-contesto di riferimento e posizionamento competitivo”: questo il titolo del documento presentato ieri da Antonio Campo Dall’Orto al cda Rai e anticipato da “Il Sole 24 ore”. Il testo illustra l’attuale offerta della Rai, definendo i principali punti su cui confrontarsi con governo e istituzioni (concessione e canone). Sei sono i pilastri individuati dal dg e sui quali si basa il posizionamento della Rai: news (24 edizioni giornaliere dei tg), intrattenimento (oltre 6mila ore di programmazione), sport (oltre 17,5mila ore annue), film e fiction (più di 5,5mila ore di fiction prodotte con l’apporto di Rai), cultura, ragazzi (oltre 2mila ore di programmazione). L’obiettivo è trovare nuovi formati, anche ibridi. Secondo il testo, il budget 2015 dovrebbe del gruppo chiudersi con 18mln di perdita a causa della diminuzione del canone (circa 87mln al loro dell’Iva). In caso contrario, il risultato sarebbe positivo per una cinquantina di milioni. La pubblicità ammonta a 675mln (di cui 556mln dalla tv generalista e 76 dai canali specializzati). In calo costi per beni e servizi, ma cresce il costo del personale. A questo proposito, solo il 2% del personale a tempo indeterminato ha meno di 30 anni, l’8% supera i 60 (il 18% è tra i 55 e 50 anni). Nel 2015 il servizio pubblico supererà i 12mila dipendenti a tempo indeterminato (11.661 nel 2012), in particolare a causa dell’assorbimento dei precari.
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