La presidente Rai ricostruisce le dinamiche in Vigilanza: «l’impatto mediatico (delle scelte aziendaIi, ndr.) ha provocato una ulteriore strumentalizzazione in una vicenda così sensibile e delicata»
Nel corso dell’incontro in Commissione di Vigilanza, la presidente Rai Marinella Soldi è intervenuta sulla questione Scurati-Bortone, ovvero il mancato intervento dello scrittore alla puntata del 20 aprile di Che sarà, il post della giornalista Serena Bortone che aveva reso pubblica la vicenda, e le conseguenti polemiche (fino alla lettera di contestazione a Bortone e il commento della stessa Soldi). Soldi ha innanzitutto ricostruito i passaggi: la richiesta dell’Internal Audit – documento a carattere riservato – è stata fatta (d’accordo con l’ad), il 24 aprile, la bozza del resoconto è stata presentata il 7 maggio e la versione finale il 13 maggio. Queste le sue considerazioni:
- La ricostruzione dei fatti svolta dall’amministratore delegato in Commissione di Vigilanza è nella sostanza corretta. Il rapporto Audit presenta una vicenda più complessa di quanto raccontato, con disallineamenti operativi e di comunicazione nella direzione editoriale competente, collegata a una timeline molto precisa. Questo ha indotto a espormi. L’Audit non può interpretare le intenzioni sottostanti ai comportamenti, né è mia volontà assumere tale compito. Andava evidenziata l’importanza della tempistica, ma non possono essere attribuiti intenti censori al vertice aziendale
- Soldi ha sottolineato una «asimmetria a valle della ricezione in bozza di Audit tra la tempistica della contestazione a Bortone e la valutazione di altre iniziative aziendali per le incongruenze rilevate. La violazione della policy aziendale era nota da subito e avrebbe potuto essere contestata con immediatezza. Decorsi 15 giorni dai fatti accaduti e alla luce della bozza dell’Audit che ricostruiva la complessa vicenda sarebbe stato preferibile a mio parer adottare un approccio unitario e affrontare in un unico contesto anche le criticità emerse dal rapporto di Audit. È un tema di opportunità, non entro in valutazioni di carattere gestionale che non mi competono e spettano all’AD. L’impatto mediatico di queste scelte ha provocato una ulteriore strumentalizzazione in vicenda così sensibile e delicata.
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