Il limite di 274mila euro lordi all’anno, previsto in Finanziaria alle retribuzioni degli artisti, ha suscitato un polverone a viale Mazzini. Secondo il dg Claudio Cappon, non è possibile mettere regole a un solo competitor del mercato, perché così si perde la partita in partenza. Il rischio è l’esodo di artisti e manager, a tutto vantaggio di Mediaset e Sky. A chi chiede di puntare sui giovani, il presidente Rai Claudio Petruccioli ribatte: «È vero che costano meno ma, se gli dici in partenza che non arriveranno mai all’attico, metti un limite anche ai giovani talenti». Il consigliere Nino Rizzo Nervo paventa un incremento dei costi dei programmi, a fronte di un minor contollo editoriale, se «gli artisti finiscono nelle scuderie delle case di produzione». Per il ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni, infine, la norma «va modificata» perché, pur dettata da «buone intenzioni», c’è il rischio che metta le aziende coinvolte «fuori dal mercato».
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