Rai Com espulsa da AFI

La collecting annuncia la decisione a “seguito di reiterate condotte in contrasto con i principi fondamentali dello Statuto AFI e con le norme che regolano la gestione dei diritti connessi”
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AFI – Associazione Fonografici Italiani ha annunciato l’espulsione di Rai Com S.p.A. dalla collecting «a seguito di reiterate condotte in contrasto con i principi fondamentali dello Statuto AFI e con le norme che regolano la gestione dei diritti connessi». La decisione è stata presa dal Consiglio generale del 19 settembre, ma è stata comunicata ufficialmente alle associate giovedì 24 ottobre. AFI dichiara di avere documentazione «che dimostra non solo la condotta di dubbia onestà di Rai Com che, fino prova contraria, si intesta e incassa i proventi di registrazioni non proprie – aprendo anche una delicata parentesi di non corretta rappresentazione contabile – ma anche di violazioni relative al DPCM del 19 dicembre 2012, alla Direttiva 2014/26/UE, alla legge 124/2017 e al D.lgs. 25/2017 riguardo alla modalità di intermediazione dei diritti che regolano i rapporti tra broadcaster, collecting e titolari dei diritti su registrazioni musicali».

L’associazione AFI rappresenta e tutela gli interessi delle piccole e medie imprese di produttori di fonogrammi indipendenti, gestendo e ripartendo ad associati e mandanti i diritti loro spettanti come previsto dalla Legge sul diritto d’autore (L.D.A. 633/1941) «e/o in base a convenzioni internazionali». ANFI si occupa dei diritti connessi relativi alla diffusione in pubblico di musica registrata, diffusione televisiva (Fonogrammi, Videogrammi, Nastri base Playback), così come di copia provata e diritti di Copia Privata per Produttori “Terzi” e per le produzioni edicola.

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