I produttori televisivi corrono in soccorso della Rai e in una lettera al ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni dicono che in merito alla questione del ‘tetto’ ai compensi delle star “riteniamo che la Rai debba poter competere alla pari con le altre emittenti per mantenere gli alti livelli di ascolto e qualita’ dei programmi raggiunti in questi anni”. La lettera a Gentiloni porta quindi la firma del vicepresidente vicario Carlo Bixio, il quale pone l’accento anche su un’altra questione spinosa: l’evasione del canone di abbonamento Rai. “Bella cosa – scrive il vicepresidente vicario dei produttori televisivi – e’ la dichiarazione programmatica di voler combattere l’evasione. Se le intenzioni sono reali, perche’ consentire che quasi il 30 per cento dei possessori di apparecchi televisivi – con il loro gesto di non pagare un canone Rai a livello di terzo mondo – minino le fondamenta dell’azienda? Un’azienda costretta a tagliare i finanziamenti sul prodotto non ha futuro e tutti insieme dovremmo impedire che cio’ avvenga”. E dunque “quale migliore occasione della Finanziaria per creare meccanismi di garanzia e controllo senza dover ricorrere a interventi correttivi, come previsto al comma 3 dell’art. 47 del Testo Unico della Radiotelevisione?” L’Apt sostiene che “il riferimento ai dati desumibili dall’ultimo bilancio Rai trasmesso renderebbero necessario un intervento del ministro. Soprattutto se il trend negativo non dovesse modificarsi, la Rai sarebbe definitivamente spinta verso il baratro”. E per contrastare l’evasione “ci risulta possibile utilizzare la bolletta per la somministrazione dell’energia elettrica per pagare il canone. Tutto cio’, anche nel rispetto di coloro i quali, con puntualita’, si recano da anni a pagare il canone che gli garantisce l’offerta televisiva piu’ ampia di Europa”.
© RIPRODUZIONE RISERVATAIn caso di citazione si prega di citare e linkare tivubiz.it