Andrà al documentario il 5% della quota che la Rai è obbligata a destinare alla produzione di opere audiovisive europee, incluse quelle realizzate da produttori indipendenti. E’ quanto è stato previsto nel rinnovato Contratto di servizio 2007-2009 approvato ieri all’unanimità dalla Commissione di Vigilanza.Positiva l’accoglienza dell’associazione dei documentaristi italiani Doc/it, il cui presidente Alessandro Signetto chiede al “Ministro Gentiloni di tenere conto, nella revisione annunciata di alcune parti dell’attuale bozza del contratto di servizio, dell’importanza e del significato dell’unanimita’ espressa dalla Commissione. Ma soprattutto invitiamo la Rai a trarre, dalla nuova situazione che si e’ oggi determinata, una soluzione innovatrice e coerente inserendo il documentario all’interno dei suoi palinsesti di programmazione e delle sue politiche editoriali e produttive”. “In questa direzione”, prosegue Signetto, “e’ importante che la RAI intraprenda nuovi e chiari rapporti con i produttori indipendenti italiani e con gli autori. Su questo piano Doc/it esprime fin da ora la sua totale disponibilita’ a ricercare – di comune intesa con il servizio pubblico radiotelevisivo – linee editoriali e produttive innovative, avanzate e condivise, che portino rapidamente il miglior documentario nelle case degli italiani e nelle reti televisive di tutto il mondo”.
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