Radiotv locali: legittima la disciplina dei contributi pubblici

La Corte Costituzionale dichiara la conformità delle norme costituzionali delle emittenti televisive e radiofoniche locali
Il Palazzo della Corte Costituzionale (Fonte: Corte Costituzionale)

Con la sentenza n. 44 del 2025 la Corte Costituzionale ha dichiarato la conformità alle norme costituzionali della disciplina dei contributi pubblici in favore delle emittenti televisive e radiofoniche locali (d.P.R. n. 616 del 2017, così come recepito dall’art. 4 bis del d.l. n. 91 del 2018).

La Corte ha confermato le tesi sostenute dall’Associazione TV Locali (assistita dagli avvocati Tommaso Di Nitto, Patrizio Ivo D’Andrea e Giuditta Marra) riguardo il cosiddetto il meccanismo dello scalino preferenziale (che garantisce la quasi totalità dei contributi ai primi 100 operatori in graduatoria) che, secondo la sentenza «si iscrive in (e partecipa di) una complessiva logica, sottesa all’intero corpo regolamentare divenuto fonte primaria in forza delle disposizioni censurate, che non irragionevolmente è volta a tutelare il nuovo volto del pluralismo dell’informazione» e a superare «la logica del mero sostentamento economico delle numerose emittenti televisive locali», puntando «al miglioramento della qualità dell’informazione e all’incentivazione dell’uso di tecnologie innovative, oltre che al sostegno dell’occupazione delle imprese economicamente stabili e capaci di affrontare il mercato, in piena coerenza con gli obiettivi individuati dallo stesso legislatore al momento dell’istituzione del Fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione».

«Questa decisione rappresenta un momento di svolta fondamentale per l’emittenza locale. Per la prima volta nella nostra storia, si è deciso di premiare la qualità dell’informazione e la stabilità economica delle imprese», ha dichiarato Maurizio Giunco, presidente dell’Associazione Tv Locali. «Questa nuova norma non solo sostiene chi ha dimostrato competenza e resilienza, ma offre anche le condizioni per un rafforzamento dell’occupazione nel nostro settore, creando opportunità per un’informazione più autorevole e responsabile».

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