Pubblicità: ottobre ancora negativo

L’ottobre del mercato pubblicitario italiano è ancora negativo, secondo gli ultimi dati Nielsen. La raccolta del singolo mese chiude con un -2,3%, mentre il cumulato dei 10 mesi dell’anno (gennaio-ottobre) segna un -14,1% rispetto allo stesso periodo 2019 e in lieve recupero rispetto al cumulato gennaio-settembre, fermatosi al -15,9%. Escludendo dalla raccolta web la stima Nielsen sul search, social, classified e Ott, l’andamento nei primi 10 mesi si attesta a -18,7%, per un valore complessivo di 3,8mld di euro (4,69mld nello stesso periodo 2019). La televisione vede una flessione a doppia cifra: -13,7%, a 2,47mld; a ottobre il calo è del 2,9%. Segno meno per tutti i mezzi: -18,5% per i quotidiani, -39,9% per i periodici, -27,3% per la radio, -45,5% l’outdoor, -53,9% il transit e -32,4% il direct mail. In flessione, seppur lieve rispetto agli altri mezzi, anche il digital: -5%. Ancora non disponibili i dati di cinema e go tv. Sono sei i settori merceologici in crescita a ottobre, tra cui spiccano telecomunicazioni (+31,3%), toiletries (+30,2%) e gestione casa (+52,2). Nel periodo gennaio – ottobre i settori in crescita a settembre confermano la tendenza: gestione casa (+10,1%), distribuzione (+3,4%) ed enti / istituzioni (+16%).

NEGATIVO, MA IN RECUPERO. “Continua il recupero del mercato pubblicitario nel periodo cumulato gennaio – ottobre, come già era avvenuto per i primi nove mesi dell’anno, seppur il mese di ottobre sia rimasto in negativo” – ha dichiarato Alberto Dal Sasso, AIS managing director di Nielsen. “Ci aspettiamo un’ulteriore conferma di questo recupero anche con l’avvicinarci della fine dell’anno, favorito dalle minori restrizioni di novembre rispetto al cosiddetto primo lockdown”. Per quanto riguarda la fine dell’anno, la previsione di Nielsen è in linea con quella dell’Istat in merito a una chiusura del PIL in calo del -8,9% con un parziale recupero del +4% nel 2021: “Le stesse tendenze sono ipotizzabili per il mercato della pubblicità: una caduta intorno al -12% nel 2020 e una parziale ripresa nel 2021 con una maggiore spinta rispetto alla crescita del PIL, dato il contributo che arriverà dall’auspicabile recupero di gran parte degli eventi cancellati nel 2020”.

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