Pubblicità: ottobre a +5,2%

Televisione in crescita del 4,7%, per un +21% nel cumulato
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Il mercato degli investimenti pubblicitari in Italia di ottobre chiude con un incremento del 5,2% sullo stesso mese del 2020, portando la raccolta dei primi dieci mesi del 2021 a una crescita del 17,1%.

Escludendo dalla raccolta web la stima Nielsen sul search, social, classified e Ott, l’andamento nel periodo gennaio – ottobre evidenzia un incremento del 17%, per un totale di 4,4 miliardi di euro.

La televisione segna a ott 1obre un +4,7%, per un +21% nei 10 mesi, sfiorando i 3 miliardi (2,99 miliardi rispetto ai 2,4 miliardi del cumulato 2020). I primi 10 mesi dell’anno si chiudono in positivo i quotidiani (+5,2%), i periodici (+3,5%), la radio (+9,7%), il digital (+22% per il perimetro Fcp AssoInternet e +17,9% sulla base delle stime Nielsen sull’intero universo web advertising), l’outdoor (+16,3%) e il direct mail (+6,2%). Stabile la go tv (-0,1%), mentre risulta in flessione il transit (-8,3%). La raccolta del cinema ammonta a 1,39 miliardi (non è possibile fare un confronto con il 2020).

Con il mese di ottobre continua la crescita consolidata del 2021. Anche nei confronti del 2019 infatti, siamo ad un +0,8% sul cumulato e + 2,9% in ottobre. Quindi l’ultimo trimestre è partito sotto buoni auspici, segno che il 2021 è stato un anno di ripresa più veloce di quanto si prevedesse all’inizio anche per il mercato della comunicazione” spiega Alberto Dal Sasso, AIS Managing Director di Nielsen.

A ottobre crescono 18 settori merceologici: ampi i contributi di media/editoria (+49,9%), distribuzione (+29,7%), e bevande/alcolici (+46,7%). In flessione gli investimenti dei comparti Automobile (-41,4%), toiletries (-33,4%) e alimentari (-9,6%).

“Ci avviciniamo alla chiusura dell’anno con una buona spinta portata dagli eventi e dal recupero dato dagli investimenti delle aziende che hanno, possiamo dirlo, creduto nella leva della comunicazione per stimolare la ripresa dei consumi. Se questo è il trend e la congiuntura si confermerà anche per i primi mesi del prossimo anno possiamo guardare con fiducia anche al 2022”, conclude Dal Sasso.

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