Saranno certamente complici i rincari delle (tante) offerte Svod, ma gli utenti sembrano sempre più propensi a sottoscrivere formule di abbonamento con pubblicità se questo comporta risparmiare. È quanto è emerso dalla ricerca Tv advertising: fact vs fiction. What is the future of ad-supported Tv in a streaming world? di Hub Entertainment Research. I ricercatori hanno intervistato 3mila consumatori tv Usa tra i 14 e i 74 anni che guardano almeno un’ora di televisione a settimana. Gli utenti paiono apprezzare, dunque, i benefici della pubblicità, soprattutto in termini di costi, tanto che – secondo i ricercatori, «non ci saranno più piattaforme esclusivamente senza pubblicità». Nulla, però, che non abbiamo visto in altri frangenti, per esempio con l’evoluzione della pay tv.
Perché piace la pubblicità
La ragione principale è certamente economica: evitare la pubblicità, sostanzialmente, conviene sempre meno se si vogliono mantenere gli stessi abbonamenti. Alla voce “se guardando la pubblicità risparmierei 4/5 dollari preferirei questa opzione” la percentuale di chi ha risposto positivamente è passata dal 58% di giugno 2021 al 64% di dicembre 2023. Al contrario, alla voce “preferisco evitare la pubblicità anche se costasse 4/5 dollari in più” la percentuale è passata dal 24% di giugno 2021 al 36% di dicembre 2023. Un trend che si presenta anche tra i cosiddetti “ad-intolerant”, quindi intolleranti alla pubblicità. La quota di chi è disposto a tollerare un po’ di pubblicità p passata dal 60% al 64%.
Quale pubblicità
Attenzione, però, la pubblicità è tollerata, ma deve essere curata e soprattutto limitata. Il 38% degli intervistati ha dichiarato di scegliere servizi che offrono un affollamento più leggero (per esempio pochi spot e/o break di breve durata), il 46% è più propenso a prestare attenzione a pubblicità e break più brevi, mentre il 44% presta più attenzione al fatto che ci sia un solo break con un solo spot.
Pronti al cambio
Con i lanci dei nuovi piani (l’ultimo, in ordine di tempo, riguarda Prime Video), cresce la propensione a cambiare il proprio abbonamento. Alla domanda “Cosa faresti se fosse disponibile un piano con pubblicità” fatta ad abbonati prima dei lanci dei rispettivi streamer, il 59% degli utenti Prime Video si è dichiarato propenso a passare a un piano con pubblicità. Lo stesso hanno dichiarato il 36% degli abbonati Amc+, il 35% degli abbonati Disney+, il 39% degli utenti Max e il 24% di Netflix. Interessante, inoltre, il 20% di utenti Netflix (il solo caso) propenso a passare a un “diverso” abbonamento senza pubblicità. Che il passaggio dello streamer (il più restio, almeno a parole, a passare al nuovo business) non sia stato ancora ben digerito?
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