Il mercato degli investimenti pubblicitari in Italia di settembre 2022 registra una flessione del 2,2% sullo stesso mese del 2022, mentre il periodo gennaio/settembre chiude con un -1,5%. Se si esclude dalla raccolta web la stima Nielsen sul search, social, classified e Ott, l’andamento del periodo si attesta a -4,5%, per un totale di 3,7 miliardi di euro.
La televisione vede una flessione del 6,7% a luglio e dell’8,6% nel periodo, a 2,38 miliardi di euro. Tra gennaio e settembre risultano in flessione i quotidiani (-4%), i periodici (-2,6%), il digital (-3,8%). Crescono radio (+3,5%), out of home (+59,5%), go tv (+50,5%) e direct mail (+0,7%). Il cinema raccoglie 4,2 milioni di euro (non è possibile fare un confronto con l’anno 2021).
“Siamo in un momento complesso tra tensioni negative che abbiamo imparato a conoscere e risultati macroeconomici meno negativi del previsto. Il PIL del terzo trimestre è risultato in crescita del +0.5% nonostante le pessime previsioni che sono arrivate da più parti con una crescita acquisita (cioè nell’ipotesi di un quarto trimestre a zero) a fine anno del +3.9%”, dichiara Alberto Dal Sasso, Adintel Southern Europe Cluster Leader di Nielsen.
A settembre crescono 12 settori merceologici: ampi i contributi di Enti/Istituzioni (+67.7%), Turismo/Viaggi (+92.1%), Abbigliamento (+12.5%), Gestione casa (+11.4%), In calo a settembre gli investimenti di Automobili (-12.9%), Alimentari (-16.8%), Distribuzione (-17.4%) e Telecomunicazione (-18.7%).
Relativamente ai comparti con una maggiore quota di mercato, si evidenzia, nei primi nove mesi del 2022, l’andamento positivo di Abitazione (+5.4%), Turismo/Viaggi (+78.6%) e Cura persona (+6.3%).
«Aspettando gli atipici mondiali invernali, il quarto trimestre porterà ulteriori interessanti opportunità di comunicare per le aziende: ci sia aspetta dunque un recupero per il mercato verso la fine dell’anno», conclude Dal Sasso.
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