Il mercato degli investimenti pubblicitari in Italia di agosto 2022 registra una flessione del 3,5% sullo stesso mese del 2022, mentre il periodo gennaio/agosto chiude con un -1,4%. Se si esclude dalla raccolta web la stima Nielsen sul search, social, classified e Ott, l’andamento del periodo si attesta a -4,5%, per un totale di 3,24 miliardi di euro.
La televisione vede una flessione del 7,8% ad agosto e dell’8,8% nel periodo, a 2 miliardi di euro. Tra gennaio e agosto risultano in flessione i quotidiani (-4,4%), i periodici (-0,8%), il digital (-2,9%) e il direct mail (-0,3%). Crescono radio (+4,2%), out of home (+73,5%), go tv (+46%). Il cinema raccoglie 3,7 milioni di euro (non è possibile fare un confronto con l’anno 2021).
“Il periodo non è certo dei migliori per l’economia e anche per l’industria della comunicazione, che da sempre risente degli andamenti e delle previsioni macroeconomiche, le recenti previsioni sull’andamento del PIL, al ribasso, e la possibile recessione tecnica nel 2023 ne sono chiara testimonianza”, dichiara Alberto Dal Sasso Adintel Mediterranean Cluster Leader di Nielsen
Ad agosto crescono 12 settori merceologici: il contributo maggiore è portato dai settori Enti/Istituzioni (+23.7%), Industria/edilizia/attività (+65.8%), Tempo Libero (+20.4%), Turismo/Viaggi (+38.5%). In calo a agosto gli investimenti di Automobili (- 40.1%), Alimentari (-21.7%) , Distribuzione (-13.7%) e Toiletries (-17.7%).
© RIPRODUZIONE RISERVATAAgosto è comunque il mese più “scarico in termini di investimenti” come nel resto dell’Europa e ha visto una frenata accentuata rispetto ad altri paesi anche a causa delle elezioni che stavano per arrivare, contribuendo ulteriormente all’incertezza. In ogni caso, vediamo andamenti diversi per i mezzi, alcuni in crescita, segno che comunque il tessuto è – tutto sommato – vitale e la leva comunicazione rimane importante, considerando i 12 settori in crescita”, conclude Dal Sasso.
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