Pubblicità: luglio a +6,9%

La televisione cresce del 10,8% e del 30,5% nel cumulato
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Il mercato degli investimenti pubblicitari in Italia di luglio chiude con un incremento del 6,9% sullo stesso mese del 2020, portando la raccolta del primo sette mesi del 2021 a una crescita del 23,1%.

Escludendo dalla raccolta web la stima Nielsen sul search, social, classified e Ott, l’andamento nel periodo gennaio – luglio evidenzia un incremento del 24%, per un totale di 3,1 miliardi di euro.

La televisione cresce a luglio del 10,8%, per un +30,5% su gennaio-luglio, arrivando a 2,19 miliardi (da 1,68 miliardi del cumulato 2021). I primi sette mesi dell’anno si chiudono in crescita anche per i quotidiani (+6,6%), i periodici (+2,9%), la radio (+16,8%), il digital (+25,8% per il perimetro Fcp AssoInternet e +22% sulla base delle stime Nielsen sull’intero universo web advertising), l’outdoor (+6,1%) e il direct mail (+11,1%). Segno negativo per transit (-20,3%) e Go Tv (-1,2%, ma in netto recupero), mentre è ancora attesa per i dati sul cinema (4,05 miliardi di euro primi sette mesi del 2020).

“Il mese di luglio conferma la crescita rispetto al 2020, in ripresa dopo i 4 drammatici mesi del lock-down. In riferimento all’ultimo anno pre covid, il 2019, grazie all’andamento positivo di luglio, il gap si riduce ulteriormente (-0,4%), arrivando a recuperare quasi completamente quanto perso nei primi sette mesi del 2020”, spiega Alberto Dal Sasso, AIS Managing Director di Nielsen.

A luglio crescono 15 settori merceologici: ampi i contributi di media/editoria (+110,3%), distribuzione (+35,6%), alimentari (+21,9%) e bevande/alcolici (+29,3%). Il loro contributo è di quasi 33 milioni.  

Il mese di Luglio segna l’inizio di un secondo semestre che aiutato dagli Europei di Calcio e dalle Olimpiadi di Tokyo, vede un’Italia che fa registrare ottimismo non solo tra gli economisti ma anche tra manager e imprenditori, come emerso dal recente Forum Ambrosetti di Cernobbio 2021. La ripresa economica e il recupero dell’attività produttiva è maggiore delle aspettative, pur tenendo conto della ripresa inflattiva. Le stesse aspettative ci portano a pensare ad una chiusura anno rivista al rialzo per gli investimenti pubblicitari

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