Pubblicità: il 2025 visto dagli inserzionisti

Un anno dispari, senza grandi eventi sportivi, ma con altri appuntamenti che stanno pian piano crescendo. Se streamcaster e Ott si preparano al rilancio autunnale dei contenuti, il mondo advertising mostra cauto ottimismo pur nelle difficoltà di un contesto macroeconomico di sempre più difficile interpretazione L’intervista integrale è stata pubblicata su Tivù di settembre 2025, scarica il numero o abbonati

Solido, anticiclico, ma impossibilitato a guardare lontano. Non per incapacità di leggere e interpretare le tendenze, ma proprio perché, in questo momento storico, la nebbia è davvero troppo fi­tta. Il contesto economico in cui si muove il mercato pubblicitario e della comunicazione italiana vede i suoi attori camminare come funamboli sul ­lo del rasoio, come nella metafora usata da Federica Setti, portavoce del Media Hub UNA, nel presentare le previsioni per il 2025 dell’associazione che riunisce le aziende della comunicazione. L’incontro è avvenuto qualche settimana prima del fatidico avvio dei dazi americani (su cui da mesi la presidenza Trump “gioca” coi mercati) e proprio questa incognita, insie- me ai con­itti in corso, rendono il contesto macroeconomico particolarmente traballante. C’è chi continua a investire, chi preferisce aspettare. Si naviga a vista, ma si naviga e fare stime, quindi, diventa sempre più complesso. […]

LE PREVISIONI COMPLESSIVE
«È stato un semestre di tensioni, ma il mercato pubblicitario vive una certa solidità grazie anche ad alcune forze, e in particolare il retail media, l’intelligenza artificiale e la creator economy. Queste tre forze stanno spingendo il mercato pubblicitario e della comunicazione», ha spiegato Federica Setti, che non a caso ha titolato la sua presentazione “Il mercato pubblicitario s‑da le incertezze globali”. Dopo le performance «incoraggianti» del primo semestre, il 2025 dovrebbe chiudersi con una crescita del 3,6% sul 2024, per un valore complessivo di 11,9 miliardi di euro. La previsione del Media Hub è comprensiva degli investimenti di piccole e media imprese (Small Business), che contribuiscono al 59% delle revenue delle piattaforme digitali e in particolare dei GAMT (Google, Amazon, Meta, TikTok). Un ruolo strategico, se si considera che la quota GAMT sul totale digital è pari all’83%. Senza le pmi, quindi, la crescita si “fermerebbe” a un 1,4%, a 9 miliardi. La stima mezzo per mezzo vede il digital a quota 6,23 miliardi (+5,2% sul 2024), televisione a 4,22 miliardi (+2,1%), l’out of home a quota 575 milioni (+3,1%, comprensivo anche della parte digital), radio a 470 milioni (+2,9%), cinema a 15,2 milioni (+10%). In ­essione i quotidiani (-2,7%, a 280 milioni) e periodici (-5,1%, a 169 milioni).

LA TV E IL DOMINIO DEL VIDEO
In particolare, la televisione (tv lineare e advanced) vale 4,22 miliardi (+2,1%) a fronte di un digital pari a 6,2 miliardi (+5,2%): insieme i due mezzi rappresentano l’87% del totale mercato pubblicitario. La televisione, però, comprende oggi molteplici fattori. UNA inserisce all’interno del computo la tv lineare e l’advanced tv: componente principale è la tv lineare, con un valore di 3,55 miliardi di euro e che comprende oltre alle emissioni lineari dei broadcaster anche il calcio trasmesso da Dazn e Prime. […] Cresce il ruolo della advanced tv (+19,4%, per una crescita di quasi 110 milioni sul 2024) che con un valore di 673 milioni è composta da tv addressable e on demand dei broadcaster (1° e 2° screen), streamer e digital da Ctv. UNA non fornisce dati, ma la stima è che l’elemento principale della advanced tv («una forza che cresce in tutto il mondo», ha sottolineato Setti) siano la tv addressable e on demand dei broadcaster, seguiti dal digital della Ctv e dagli streamer. Se si analizza il mercato con la lente che UNA ha messo a punto negli ultimi anni e che ne divide le componenti in Video, Audio e Testo, emerge chiaramente il dominio del Video. Nella previsione 2025 esso arriva a rappresentare il 54,3% del mercato, per un valore di 6,49 miliardi. Nel Video troviamo tv lineare e advanced (+2,1%), video online (+6,4%, dove rientrano, per esempio, i video che si trova su siti), video OOH (al momento solo go tv, ma UNA sta dialogando con Audioutdoor per inserire le altre componenti). Per YouTube va fatta una considerazione: se fruito come CTV il computo è nella tv lineare/ advanced, con altri device viene inserito all’interno del video online. […]

L’ESPERIENZA CHE CONTA
Ma il mercato pubblicitario ormai deve tenere conto di componenti che vanno ben oltre il perimetro tradizionale. Il lavoro del Media Hub si è esteso anche all’Experiential Market, che comprende Sponsorizzazioni, Eventi, Branded Content e Influencer Marketing. Si tratta di componenti sempre più importanti, dove i brand trovano occasioni di visibilità e contatto con il consumatore. […] «Il branded content», spiega UNA, «tende a essere sempre più mixato con il mercato della content economy e degli in‑uencer, che avranno un peso sempre più rilevante». Nella content economy agiscono sia gli editori premium che gli influencer, innestando nuove formule comunicative e contenuti. Tenendo conto anche di questo segmento, il mercato della comunicazione in Italia vale oggi quasi 17 miliardi di euro e registra una crescita del 5,5% rispetto al 2024.

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