È da oggi in “Gazzetta Ufficiale” la nuova legge su tv e minori, che secondo le associazioni dei consumatori avrebbe fatto un passo indietro nella tutela dei minori. Nel decreto approvato a fine giugno da Governo e Parlamento si dice, infatti, che il network può avere libera programmazione quando il televisore di casa è dotato di uno degli accorgimenti tecnici (parental control) che bloccano la visione delle trasmissioni inadatte a bambini e adolescenti. Del filtro familiare sono dotati solo gli schermi digitali e i decoder, ma – osservano le associazioni – bisogna saperlo far funzionare (o aver voglia di farlo). E in ogni caso la responsabilità di valutare se un programma è adeguato a un bambino o a un adolescente è addossata completamente sui genitori. In altre parole le restrizioni ci sono e in alcuni casi sono perfino state inasprite (i film v.m. 14 anni restano proibiti dalle 7 alle 23 e i film pornografici o violenti possono essere trasmessi solo dai canali a pagamento), ma valgono solo in assenza di parental control.
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