Prosegue il processo di trasformazione e ammodernamento di Anica, l’Associazione delle Industrie del Cinema e Audiovisivo Digitali, fondata ormai 78 anni fa. Un processo di trasformazione per stare al passo coi tempi che, nel mercato di riferimento, ha visto l’irrompere di nuovi player come le piattaforme streaming. Dunque, oltre ad aggiornare la propria denominazione aggiungendo la dicitura “Digitale”, Anica ha rivisto la propria organizzazione interna con la costituzione di 6 Unioni (Produttori; Editori e Distributori Cinematografici; Imprese Tecniche; Editori e Creators Digitali; Editori Media Audiovisivi; Esportatori Internazionali – UNEFA), rispetto alle 3 vecchie sezioni storiche (produttori, distributori, imprese tecniche).
Per ultimare la rappresentanza delle piattaforme streaming, nella giornata di oggi, è stato eletto il nuovo Presidente dell’Unione degli Editori Media Audiovisivi: Jaime Ondarza, EVP Southern Europe Middle East & Africa. Head of Streaming Southern EMEA and LatAm di ViacomCBS.
Jaime Ondarza ha così commentato: «Essere eletto alla presidenza dell’Unione Editori Media Audiovisivi di ANICA è una responsabilità che mi onora e un incarico cui attribuisco una grande importanza. L’industria dell’audiovisivo, dei media e dell’intrattenimento sta vivendo un periodo di sviluppo, effervescente creatività e profonda trasformazione nel quale questa Unione può svolgere all’interno di ANICA un ruolo attivo, come tutti gli altri attori dell’industria. L’obiettivo è creare valore positivo, contribuire al pluralismo e stimolare la crescita virtuosa di un settore in cui l’Italia deve poter giocare un sempre maggior ruolo da protagonista a livello globale. Ringrazio le aziende che mi hanno dato la loro fiducia, il Presidente Rutelli per la visione lungimirante e innovativa con cui anima la nostra associazione in questa fase di trasformazione e tutta l’ANICA per avermi offerto l’opportunità di impegnarci insieme nel progetto».
Per presentare la nuova Anica, l’associazione ha indetto oggi una conferenza stampa alla quale sono intervenuti presidente Francesco Rutelli e i sei presidenti delle Unioni: Benedetto Habib (Unione Produttori), Luigi Lonigro (Unione Editori e Distributori Cinematografici), Ranieri de’ Cinque Quintili (Unione Imprese Tecniche), Manuela Cacciamani (Unione Editori e Creators Digitali), Jaime Ondarza (Unione Editori Media Audiovisivi) e Micaela Fusco (Unione Esportatori Internazionali – UNEFA).
Il presidente Rutelli ha illustrato come Anica aspiri a essere una “piattaforma” delle industrie dell’intera filiera, dunque includendo anche le nuove realtà come le piattaforme: «Siamo il primo Paese a livello internazionale in cui un’associazione questa possibilità di incontro, dialogo e collaborazione è stata realizzata. Questo processo non mette in discussione ma anzi è mirato a confermare la centralità dell’esperienza del cinema in sala. Anche perché il cinema resta fondamentale nel sistema economico non solo audiovisivo, ma generale. Vi faccio un esempio: dal 21 agosto a oggi, quando sono stati riaperti gli stadi, 2,7 milioni di persone sono andate a vedere una partita di calcio dal vivo; be’, nello stesso periodo, sono andate al cinema oltre 15 milioni di persone»
Tema caldo della conferenza è stato il ruolo che avranno le piattaforme streaming nell’associazione e in generale nel sistema audiovisivo italiano. In particolare è stato chiesto al presidente appena eletto Jaime Ondarza di commentare la posizione di Netflix che è sì presente in Anica ma non divulga i dati al box office dei suoi film come invece fanno i distributori associati. Ondarza ha così risposto: «Quello della trasparenza è un tema importante e che va affrontato. Il dibattito in questo senso è solo salutare. Posso dire che in linea di principio siamo tutti d’accordo, ma è anche vero che siamo all’inizio del percorso e, se vi ricordate, anche per le pay tv, nella fase iniziale della loro esistenza, non c’erano informazioni dettagliate dei loro ascolti. Per le piattaforme mi sembra che pian piano si stia andando verso una maggiore trasparenza: ora sono disponibili informazioni che in passato non c’erano, insomma dei primi dati esistono. Il nostro impegno, all’interno dell’associazione, è di dibattere su questo argomento. Il fatto di essere dentro Anica ha già un significato, perché tutti noi vogliamo creare valore al cinema, e non spostare valore economico dal cinema».
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